La necropoli romana del colle di Bonaria a Cagliari, versa ancora in uno stato di degrado che salta agli occhi.
Lo attestano queste immagini scattate dal giornalista Alessandro Congia nelle quali, gatti mummificati, rifiuti e siringhe, sono state documentate nei cunicoli e nelle gallerie sotterranee ma, soprattutto, nei monumentali sepolcri romani.
Nel 2009, le associazioni Turisti per Cagliari e Gruppo Cavità Cagliaritane hanno presentato un esposto al Comune di Cagliari denunciando con una relazione corredata da immagini, il gravissimo degrado che invade i monumenti antichi del colle, ma anche le passerelle esterne, dove il legno sta marcendo.
Rifiuti e segni di manomissioni sono stati riscontrati, allora come oggi dentro l’area archeologica di Bonaria, nel parco che circonda i sepolcri antichi, scavati nella dura roccia duemila anni fa.
<< E’ un peccato che queste eredità del passato – si legge nell’esposto congiunto depositato nel 2009 – nello specifico i cubicoli funerari che i romani scavarono nella roccia, siano oggi ricoperti da cumuli di rifiuti.
Pertanto, ci appelliamo agli enti istituzionali preposti per la tutela e la salvaguardia di questi beni di inestimabile valore, affinché possano ritrovare il decoro che spetterebbe di diritto a un luogo-simbolo tra i più importanti e suggestivi della città >>.
Dell’esposto si occupò anche il quotidiano L’Unione Sarda, che il 19 Marzo 2009 pubblicò un foroservizio. Che, oggi, torna d’attualità in una situazione che non è certo cambiata.
Anzi, è peggiorata.
NECROPOLI ROMANA DI BONARIA
ABBANDONATA ALL’INCURIA DEL TEMPO E ALLE FOLLI MIRE DEI VANDALI.
Nei giorni scorsi, il Gruppo Speleo-archeologico Cavità Cagliaritane e l’Associazione Turisti per Cagliari hanno preso atto, con viva preoccupazione, che la Necropoli romana di Bonaria a Cagliari, accessibile da viale Cimitero, versa in un deplorevole stato di degrado e abbandono.
Per questa ragione il 19 Marzo 2009, Marcello Polastri, Diego Scano e Angelo Pili del GCC e dell’Associazione Turisti per Cagliari, hanno depositato un esposto al Comune di Cagliari.
Destinazione: Assessorato alla Cultura e assemblea civica.
Sperano, gli speleologi, che qualcuno metta un freno ai vandali e ponga rimedio ai danni causati alle sepolture del II secolo d.C.
“E’ un vero peccato – si legge nel documento – che queste eredità del passato, nello specifico i cubicoli funerari che gli antichi romani scavarono nella dura roccia, sono ricoperti, quasi celati dai cumuli di rifiuti che affollano la succitata area monumentale”.
L’abbandono del luogo è rimarcato da un tappeto di rifiuti, cartacce, preservativi: una vergogna che spaventa grandi e ai piccini che – per trascorrere qualche momento di relax – accedono al “parco archeologico e monumentale di bonaria” così definito dal locale cartello esplicativo.
In realtà l’amara sorpresa è dietro l’angolo: nell’area archeologica che gode di panorami suggestivi, persone senza scrupoli hanno divelto le staccionate e le recinzioni protettive dei sepolcri romani, accanendosi (con pesanti massi visibili “in situ”) sui vetri infangati e ormai infranti, che giacciono nel fondo che attorno ai monumenti sotterranei. E’ grave il rischio per quanti vi transitano.
In questo conteso si segnalano vistosi danni all’arredo urbano del luogo: numerose panchine di ferro si presentano rotte e arrugginite, gli elementi lignei che dovrebbero proteggere le tombe sono danneggiati e ricoperti di scritte spray, e salta agli occhi l’assenza di innumerevoli lastre di pietra appartenute alle passerelle che si snodano tra le locali emergenze archeologiche.
Il Gruppo Cavità Cagliaritane e l’Associazione Turisti per Cagliari, evitando sterili polemiche, si appella agli enti istituzionali preposti per la tutela e la salvaguardia di questi beni di inestimabile valore, affinché possano ritrovare il giusto decoro che spetterebbe, di diritto, ad un luogo-simbolo tra i più importanti e suggestivi della città.
Non si può sempre far finta di niente, fingere di non vedere quel che salta agli occhi seppure si tratta di caverne: le nostre radici storiche affogano nel cemento o tra i rifiuti. Qualcuno dovrà pur intrevenire per porre fine a questo scempio.
In gioco c’è la nostra storia. Che è cosa di grande, incommensurabile valore.