Tuvumannu e la sua città militare

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Il raduno

E’ stata una esperienza importante, “come andare a ritroso nel tempo” hanno detto in coro quanti hanno partecipato alla visita guidata nel colle Tuvumannu. L’evento, svoltosi sabato 23 agosto nel colle oramai a malapena riconosibile, Tuvumannu appunto, è stato ideato dall’Associazione Sardegna Sotterranea in collaborazione con il Gruppo di studio Aloe Felice.

Una iniziativa inedita, che ha consentito a quanti si sono ritrovati alle 18,30 in piazza d’Armi, di accedere – con le guide esperte – nel colle “dei grandi buchi e delle grotte“, in quell’altura polverosa che oggi reca il nome di Tuvumannu e che allude alla presenza di ipogei. Non a caso, Tuvu-mannu, tradotto in italiano significa “grande scavo”. O, se preferite, “grande vuoto“.

Il colle, oggi circondato da un tratto di via Is Mirrionis, via Is Maglias e da un tratto di via Castelli – ha detto Marcello Polastri – è stato uno dei luoghi più importanti per la storia di Cagliari, con una sua cittadella militare assai attiva durante la seconda guerra mondiale, una chiesa, tanti rifugi oramai caduti nel dimenticatoio, ma anche cavità sotterranee che accolsero uomini preistorici, punici e romani“.

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Di fronte alle case dei militari

E’ stata mostrata la vecchia cittadella militare che sopravvive oggi a stento a ridosso di via Is Mirrionis.

Dietro l’ospedale Santissima Trinità, infatti, sono visibili alcune vecchie case e palazzi frequentatissimi dai militari durante la seconda guerra mondiale e poi occupate dagli sfollati. 

“A Tuvumannu – racconta Polastri –esiste anche una modesta chiesetta, poco nota, che sorge appunto nella via Tuvumannu sui ruderi di un edificio più antico. Sarebbe bello valorizzarli!“.

Non solo. Nella stessa strada esiste la casa del Comandante dell’Aeronautica Militare, gli alloggi dei militari, i rifugi sotterranei che un tempo erano accessibili dal retro delle case, e pochi anni fa sono stati per la maggior parte murati.

Tuvumannu_AleRasp1Il tour, che all’insegna della storia sconosciuta ai più ha fatto tappa nei vecchi edifici della zona, alcuni dei quali furono adibiti a casermette militari durante la seconda guerra mondiale, si è snodato in strade sterrate per coprire un tragitto considerevole, lungo ben 3 chilometri di  passeggiata.

Nei sentieri sterrati, usati dagli abitanti delle vicine case popolari come scorciatoia per raggiungere via Is Mirrionis da via Castelli e viceversa, sono stati osservati innumerevoli reperti storici che sopravvivono all’incuria, ma anche rifiuti moderni, segno che Cagliari ha ancora molto da lavorare per la candidatura di “Capitale Europea della cultura“. E che, a Tuvumannu, dovrebbe dedicare le sue attenzioni. Esiste, ad esempio, un grande tunnel sotterraneo che rappresenta, così abbandonato, una colossale incompiuta costata alla collettività milioni di euro. 

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Sotto il colle, un dedalo di gallerie

L’iniziativa ha comunque consentito, a tantissimi cittadini e turisti, di scoprire luoghi della tradizione cagliaritana oramai caduti nel dimenticatoio, troppo spesso lontani dall’interesse collettivo della città. Ma non per questo da dimenticare. 

Lo scopo dell’evento è stato quello di far vedere un qualcosa che abbiamo a portata di mano, a casa nostra, nella nostra città e che ancor oggi trascuriamo. Come ad esempio la cittadella militare di Tuvumannu. Alla prossima riscoperta.

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Si ringrazia Alessandra Raspino per le immagini. E gli abitanti del posto per l’ospitalità.

  

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