Fortezze e vecchie case, camminamenti, gallerie, bunker e garitte militari non saranno più soli, o solamente abbandonati!
Via alla campagna esplorativa nei colli di Sant’Elia e San Bartolomeo a Cagliari. L’iniziativa ideata dalle associazioni Sardegna Sotterranea – Gruppo Cavità Cagliaritane prevede il censimento di tutte le realtà archeologiche (ruderi, opere ad uso civile e militare), ma anche il patrimonio speleo-archeologico con le sue innumerevoli cavità sotterranee.
L’obiettivo è quello di individuare tutte le ricchezze identitarie di questo angolo di Sardegna per proporre alle istituzioni una tutela integrale del patrimonio culturale cittadino.
Per far ciò i volontari, in modo gratuito e nel tempo libero, si occuperanno di effettuare una serie di sopralluoghi mirati di ispezione nelle pendici collinari di Sant’Elia e San Bartolomeo.
“Questa prima fase è già stata avviata – afferma Marcello Polastri, guida turistica – e ci apprestiamo a far importanti passi avanti. Ci siamo resi conto che i colli di Sant’Elia e San Bartolomeo possiedono angoli paradisiaci e siti sconosciuti ai più“.
LA SECONDA FASE prevede dopo l’individuazione delle emergenze, il loro rilievo e la mappatura, inserendo in apposite schede tecniche le caratteristiche dei siti, lo stato conservativo, elementi critici o potenziale. Analoga azione verrà svolta per le cavità sotterranee, siano esse naturali cha artificiali: esplorandole, rilevandole e fotografandole.
“I dati raccolti verranno sia pubblicati che trasmessi, con apposite relazioni, alle istituzioni competenti in materia di recupero, salvaguardia, valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale e naturalistico” conclude Marcello Polastri.
Non è possibile avere un patrimonio speleo-archeologico e ambientale così bello e variegato ma al tempo stesso sconosciuto ai più, ed anche degradato.
C’è chi, approfittando del menefreghismo, si arroga il diritto di chiudere anche con cancelli e reti le gallerie sotterranee parrebbe per usarle per festini e per i propri comodi.
Da qui la consapevolezza che senza la conoscenza il nostro patrimonio culturale è perduto e appunto, patrimonio di pochi ma non della collettività.
La redazione.