Una grotta che diventa presepe ed un presepe che, di anno in anno, riappare e scompare in prossimità di Natale. Il tutto sotto un letto d’ospedale. La curiosa notizia è tutta cagliaritana e per scovarla siamo scesi fin sotto l’Ospedale San Giovanni di Dio. E’ nel nosocomoio più vecchio del capoluogo sardo che qualche mese fa, per la prima volta nella storia, è stato allestito un umile presepe ed una temporanea chiesetta. Il tutto in una grotta sconosciuta ai più. Un ipogeo ampliato dalla mano dell’uomo e dotato di numerose sedie pieghevoli che consentono ai più di assistere comodamente (si fa per dire, se non fosse per l’umidità), alla celebrazione della messa natalizia.
In questi giorni, l’Associazione Sardegna Sotterranea ha fatto visita al complesso sotterraneo. Prima tappa l’Ospedale. Abbiamo varcato il suo ingresso dotato di imponenti colonne, a seguirci sono stati gli sguardi austeri delle statue e dei quadri negli alti anditi, e poi giù, nelle viscere della terra imboccando una serie di gradini. Sottoterra regna il silenzio.
Ed è in questo luogo surreale che, lontano dai riflettori, è stato allestito alla vigilia del Santo Natale 2014 il presepe. E’ il presepe delle caverne.
La lodevole iniziativa è dell’Azienda Ospedaliera Universitaria mista ma in fin dei conti è figlia della passione per la storia dell’ospedale che un ristretto gruppo di dipendenti, ha covato per anni. Tra essi ci sono anche gli impiegati dell’ufficio tecnico ospedaliero. Non solo: medici e infermiere. Senza clamori ma con spirito di servizio e dedizione ammirevole.
In fin dei conti l’allestimento di un presepe, per quanto semplice ma al tempo stesso fortemente voluto e ragionato, denota l’amore per il passato e per le tradizioni.
Una scelta, quella di realizzare il Mondo cristiano nei sotterranei del nosocomio più vecchio di Cagliari, che si è rivelata contagiosa per numerosi visitatori e per tanti altri dipendenti dell’ospedale. Sono state almeno 2000 le persone che in pochi giorni hanno fatto tappa nel sito.
Ora smontato, il presepe verrà riallestito a fine anno con le sue parti di sughero che rivestiranno una stanza sotterranea del rifugio di guerra scavato in previsione dei bombardamenti aerei del 1943.
Dalla porta di San Costantino al nuraghe Orolo di Bortigali, dalle tombe di giganti ai murales di Orgosolo, questa singolare rappresentazione della natività offre anche uno spaccato di storia e dei monumenti della Sardegna, passando attraverso i costumi tipici della regione dei 4 mori. E poi ci sono anche loro, i Magi: hanno appena raggiunto il bambin Gesù, accanto a Giuseppe e a Maria, in una umile grotta-presepe realizzata, appunto di recente, in una vera caverna di roccia.
Chi, magari per un solo istante ha pensato che i cunicoli e le gallerie sono luoghi spettrali e inanimati, ora sa che Cristo è arrivato nelle oscurità di Cagliari, come a voler portare un messaggio di speranza per i malati e per il personale medico e paramedico dell’Ospedale che Gaetano Cima ha intitolato a San Giovanni. Eh già. A San Giovanni di Dio.