La fotografia parrebbe inequivocabile: una casa è stata “edificata” sulla storia o meglio, su un sito archeologico, per l’esattezza su una tomba preistorica. Ma la realtà è ben diversa!
C’è stato però chi su Facebook non ha perso tempo per gridare allo scandalo: una palazzina costruita sulla storia della Sardegna, su una domus de janas? Tutt’altro…
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L’IMMAGINE. Si è infatti scoperto, con una nostra semplice ricerca, che la fotografia è stata scattata in Sardegna. Sulle prime non si capiva in quale località, paese, o città.
Poi, cerca e ricerca, si è scoperto che il sito è noto agli studiosi ed è situato a Paulilatino, paese della Sardegna molto conosciuto anche per la presenza di domus de janas. E che, quella in questione, è la tomba preistorica in zona SU LADERE.
DOMUS DE JANAS. Con questo nome che tradotto dal sardo significa “casa delle fate”, si indica un particolare tipo di sepoltura scavata nella roccia nella lontana Preistoria per accogliere i defunti.
Sono tombe ipogeiche prenuragiche scavate provviste di uno o più vani intercomunicanti, destinati a sepolture collettive.
Quando il popolo non ne aveva ancora compreso l’uso, in assenza di gente esperta, le chiamò domus de janas quindi case di fate, perché essendo molto basse, difficilmente una persona può stare in piedi.
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Tuttavia, la fotografia che circola in rete continua a stimolare commenti un tantino affrettati e “a caldo”.
Come vedete, ora è anche più comprensibile che non si tratta di uno scempio archeologico o di una casa costruita, appunto, su un antico sito. Non certo su questa “casa delle fate”.
L’IMMAGINE in questione ha tratto in inganno centinaia di persone: “Condivido una foto assai significativa di Arturo Maullu riferita a una villa in costruzione sopra una probabile domus de Janas di Paulilatino.
Noi abbiamo sempre sostenuto che si debba investire nella cultura, ma non sopra…”. Così il presidente dell’Associazione Onlus Amici di Sardegna con un POST pubblicato, con tanto di immagine su Facebook, giovedì 27 dicembre alle 12 *.
IN REALTÀ la stessa fotografia che ha suscitato una ridda di commenti accesi, è stata scattata con una inquadratura forse ricercata di proposito (?), ritraendo un sito archeologico vincolato, dunque protetto dalla Soprintendenza, sul retro una strada.
L’ISTANTANEA che ancora fa discutere è molto simile a quella pubblicata su internet dal web portale Donna Nuragica.
Nessuno scempio quindi, essendo la palazzina e così la sua proprietà, ben separata con un apposito recinto dall’affioramento roccioso che ingloba la tomba preistorica.
Peraltro anche indicata da un cartello turistico.
L’EDILIZIA e l’archeologia non sono dunque entrate in contatto e ancor meno in conflitto.
Stavolta è andata così a Paulilatino, dove troviamo anche tante altre tombe: Boe Perdu, Binzales, Su Tiriarzu e Berenale per citarne alcune. Sempre nel cuore della Sardegna. Isola nella quale, un poco ovunque, si è costruito in passato accanto o sopra nuraghi, siti archeologici e necropoli di domus de janas.
In questo caso però, risparmiata dall’espansione edilizia; anzi… ben accolta in un terreno al centro della piccola città. Che offre un buon esempio.
Per saperne di più su Paulilatino clikka qui.