Le telecamere svelano per la prima volta, con l’esclusiva di Sardegna Sotterranea, i depositi segreti militari di Cagliari. Lo avevamo promesso e stavolta siamo entrati nella base del 68’mo deposito di carburanti Aeronautica militare di Monte Urpinu.
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Cagliari, Monte Urpinu. Un caldo torrido rende l’aria spessa, a tratti irrespirabile. Questo accade in superficie, tra gli edifici militari del 68’mo DEPOSITO CARBURANTI dell’aeronautica militare. Ora ceduto dal Demanio a Regione Sardegna.
Sottoterra, dove il sole non batte, nessuna telecamera è forse mai entrata, nonostante il deposito sia stato chiuso 10 anni fa.
GLI SPELEOLOGI usano luci speciali “per evitare qualsiasi rischio di deflagrazione“. E via, superato un ingresso nel declivio collinare si ritrovano in una fitta rete di tunnel e di cisterne chiuse ermeticamente con un impressionante sistema di porte blindate.
Tunnel su tunnel. Tra essi scalinate sotterranee e ampie “sale pompe”. È l’ex regno dei militari, il loro ex posto di lavoro: un deposito sotterraneo composto da immense cisterne scavate nel cuore di Monte Urpinu.
Avvalendoci di un permesso speciale, abbiamo filmato, e rilevato chilometri di gallerie sotterranee rivestite con del cemento armato e i saloni che accolsero i carburanti utili agli aerei da guerra dell’Aeroporto militare di Decimomannu.
Ma attenzione: nessun sommergibile, almeno da queste parti contrariamente a quel che sostiene una famosa leggenda.
Probabilmente chi osservò di nascosto, si dice in grande segreto, le cisterne sotterranee di monte Urpinu rivestite di metallo e tinteggiate di nero o di verde, scambiò le stesse per dei sommergibili. Come spreso dall’ebrezza di quell’avvistamento, pensò ai sommergibili.
Si parla da anni, addirittura, di un porto nascosto sotto la Sella del Diavolo.
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Procediamo con ordine. Cagliari, Monte Urpinu.
Qui la Marina e l’Aeronautoca militare decisero di realizzare nel secolo scorso, in gran segreto nell’aula Cagliari sotterranea, ampi depositi di carburanti.
Quello che abbiamo filmato nei mesi scorsi, e che ora vi mostriamo, è il 68° Deposito deposito di carburanti dell’Aeronautica.
Ben 15 ettari di terreno, una decina di serbatoi nascosti sottoterra, tunnel e cunicoli, sotto 6400 mq di fabbricati.
Tra essi il corpo di guardia, caserme, laboratori chimici, opifici industriali, un cinema, campi da calcio, tennis, spogliatoi.
Opere funzionali al deposito sotterraneo, scavato nella roccia per conservare i liquidi altramente infiammabili che le navi-cisterna, giunte al molo del Capoluogo sardo, riversavano in una fitta rete di tubature sotterranee.
Dopo filtraggi e decantazioni, i carburanti (di varie tipologie), venivano riversati nelle immense cisterne sotto Monte Urpinu.
Da qui dovevano raggiungere l’aeroporto militare di Decimomannu.
Sono ancora in corso le indagini speleologiche di Sardegna Sotterranea e del Gruppo cavità cagliaritane per verificare lo stato dei raccordi sotterranei tra Cagliari e la distante zona militare di Decimomannu.
Non solo. Per Sardegna Sotterranea, Marcello Polastri ha chiesto in sinergia con l’Associazione Agri-Culture, Amici di Sardegna, ed altre ancora, l’apertura straordinaria di una parte del deposito al pubblico.
La richiesta, accompagnata da una relazione tecnica, è ora nei tavoli della Regione Sardegna, alla quale va il paluso degli studiosi “per averci consentito di esplorare e rendere noto questo patrimonio sconosciuto ai più”.
Il Deposito è un luogo nel quale le telecamere non sono mai entrate.
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Ora, questo sito segreto, diverrà per tutti una realtà, grazie alla passione degli esploratori che lo hanno reso visibile.
Conoscere significa far propria una storia, un luogo, magari adottarlo. Questi beni ex demaniali, chissà, anche in questo modo diverranno forse luoghi da visitare, da far conoscere.
Conduce Marcello Polastri. Immagini Nicola Di Mille, con la collaborazione di Bruno Casanova, Alice Orrù, Cristopher Schermerhorn, Cristiano Congiu.