Spero mi sia concessa una piccola polemica.
Avevo intenzione di visitare il nuraghe Seruci di Gonnesa, quindi mi sono informato sugli orari.
Pare che questi siano variabili, normalmente si apre dal lunedì al sabato, con pausa pranzo, però nel mese di luglio era aperto solo il lunedì ed il venerdì dalle 9 alle 12, mentre per agosto potete vedere la foto!
L’istantanea attesta la presenza di un cartello affisso al cancello chiuso del sito archeologico con la scritta: CHIUSO PER FERIE.
Accade ad agosto, periodo nel quale la presenza deu turisti è maggiore e così degli isolani che si recano nelle spiagge dell’Iglesiente, in particolare di Gonnesa come la bellissima Spiaggia di mezzo, o le cale della zona.
Chiuso ad agosto e la domenica, un nuraghe che si trova in una zona di passaggio per i turisti?
Si domanda Diego Schirru: Ho trovato aperto di domenica – aggiunge – pure con la pioggia, in zone remote della Sardegna, mentre nella strada che porta al mare il comune di Gonnesa tiene chiuso la domenica e ad agosto?
Stima per il comune – conclude Diego – probabilmente l’unico che non sente il peso della crisi che attanaglia tutto il Sulcis, sicuramente i suoi cittadini vivono talmente bene che non vogliono lavorare in certi giorni.
È vero che chi ha il pane non ha i denti.
LA STORIA. Il nuraghe Seruci è polilobato, cioè costituito da un mastio centrale contornato da cinque torri, alcune delle quali in buono stato di conservazione.
Le torri hanno le proprie sommità crollate; ma originariamente la loro cima doveva essere coronata da merli in pietra, che in seguito ai crolli sono stati recuperati alla base delle strutture durante gli ultimi scavi archeologici ai quali è stata sottoposta la struttura. Un poco com’è accaduto a Barumini.
Anche se la scoperta e la segnalazione del nuraghe Seruci risale al lontano 1897.