Settimo San Pietro ha il suo Archeo parco: Is Domus de Ayayus

È stato inaugurato venerdì 2 settembre nell’ampio giardino del complesso turistico Charme a Settimo San Pietro, come preannunciato dalla stampa e da un nostro precedente articolo, l’ArkeoParco didattico Is Domus de Ayayu.

L’INIZIATIVA, portata avanti da esperti di storia e di archeologia ha illustrato dalle ore 17 al tramonto alle numerosissime persone accorse, l’esigenza di realizzare un ArcheoParco didattico e di aprirlo al pubblico.

L'inaugurazione del parco archeologico didattico

L’inaugurazione del parco archeologico didattico

IL TAGLIO DEL NASTRO inaugurale fa seguito a lunghi mesi di lavoro durante in quali i componenti dell’Associazione A.Cu.A.S con altre associazioni attive nella valorizzazione della cultura e dell’archeologia, hanno innalzato grandi massi, scavato nel terreno, a mano, “fondi di capanne” poi ricoperte con tronchi di legno e frasche.

Il tutto alla “maniera antica“, proprio come facevano Is “Ayayu”, i nostri avi.

La tomba di giganti riprodotta

La tomba di giganti riprodotta

L’OBIETTIVO? Mostrare ai più la storia della Sardegna, quella più remota; la preistoria appunto, accedendo nelle capanne che compongono un villaggio neolitico in scala reale, toccando con mano le simulazioni di scavi archeologici, osservando la riproduzione di tombe di giganti, menhir ed altri manufatti a misura d’uomo.

ArKeoparco_ayayus_settimo_pulli_polastri2Nell’insieme, una creazione all’insegna della riscoperta della storia.

Frutto del lavoro e dello studio di persone preparate, amanti della Sardegna e del sapere, l’Archeoparco contribuirà a far conoscere a più sardi, le origini della nostra terra e, con essa, delle civiltà che hanno lasciato non poche impronte di un passaggio plurimillenario.

Dentro la capanna preistorica

Dentro la capanna preistorica

IS DOMUS, le case degli antenati, ospiteranno forse anche i turisti e le scolaresche per mostrare a chi la saprà cogliere, una peculiarità tipica dei sardi: la voglia di fare, la cocciutaggine del voler raccontare il territorio di un’isola che ha tanto da mostrare da valorizzare in tema di archeologia.

Quella scienza che in fin dei conti affascina tutti, perché tocca e disseppellisce lo origini umane, eppure è sempre più spesso gravata da carenze economiche.

Quelle che si rispecchiano anche sull’abbandono degli scavi archeologici o sull’incuria che affligge monumenti antichi.

Nel caso dell’archeoparco appena inaugurato, sono stati i privati ad aver dato vita, dal nulla, a stimolanti germogli culturali. Ad un nuovo modo di far cultura e di condividerla.

Marcello Polastri

Commenti