Sensazionale scoperta sui Neanderthal nella grotta di Bruniquel

Neanderthal in una ricostruzione

Neanderthal in una ricostruzione

I preistorici esploravano le grotte, addentrandosi al loro interno e dopo aver  progettato strutture in caverna le realizzavano  mossi da forti motivazioni pratiche, forse anche magico-religiose.

È questo, in sintesi, uno dei risultati eclatanti di una scoperta straordinaria che consentirà di far luce sul rapporto dell’uomo preistorico con madre terra e, soprattutto, con le grotte naturali.

Un grande circolo di pietre è stato infatti scoperto nella grotta di Bruniquel. Ci troviamo nel sud est della Francia.

Il circolo sotterraneo sarebbe stato eretto con una miriade di stalagmiti ridotte in pezzi più o meno simili.

Già, ma da chi? Secondo gli esperti si tratterebbe di un’opera di ingegno messa in atto dai Neanderthal nei millenni passati.

Il circolo in una immagine di Repubblica

Il circolo in una immagine di Repubblica

La frequentazione di una sala lontana centinaia di metri dall’ingresso della caverna“, quindi dalla luce, “testimonia che gli uomini in questo periodo erano già esperti del mondo sotterraneo, cosa che può essere considerata un segno di grossa evoluzione” rendono noto gli studiosi.

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L’origine della struttura è da attribuire fuori da ogni dubbio agli umani, ed è inconfutabile” almeno di questo sono convinti gli archeologi.
A parlar del ritrovamento per primo in Italia è stato il quotidiano Repubblica, ma anche il sito SCINTILENA: “Una scoperta in una grotta francese, un circolo di pietre realizzato a più di 330 metri dall’ingresso, costruito dai Neanderthal con centinaia di stalattiti e stalagmiti rivoluziona le nostre conoscenze sulla mente dei Neanderthal“.
Per la BBC invece (foto) : E’ una delle più antiche strutture in pietra costruite dall’uomo mai scoperta, trovata grazie ad un 15enne, Bruno Kowalsczewski, che nel febbraio del ’90 mise piede per primo dopo decine di migliaia di anni nella sala interna della Grotta di Bruniquel.

Il luogo della scoperta.

Il luogo della scoperta.

LA SCOPERTA è avvenuta un poco per caso ed un poco perché è stata “sollecitata”, insomma ricercata, in una grotta che si apre nella stupenda valle francese di Aveyron.

Seppure il suo accesso sia rimasto occulto per secoli, furie per millenni, dietro a un’antica frana, è stato anche grazie ad una recente pioggia che agli occhi di un quindicenne si è stagliato l’accesso a un pertugio.

Difficile resistere alla voglia di entrare in quel mondo sotterraneo, soprattutto dopo un meticoloso lavoro di di distruzione del passaggio effettuato dall’adolescente, un poco per gioco ed un po per curiosità.

IL RAGAZZO-SCOPRITORE, non appena ha notato che al di là delle pietre di accumulo si apriva una lunga galleria, e che la stessa convogliava un forte soffio di vento, ha chiesto aiuto a suo padre. L’uomo, luce in pugno, ha superato diverse strettoie. Poi un corridoio più largo pieno di ossa di animali e segni alle pareti, parrebbe, lasciati dagli orsi. Superate numerose concrezioni, a più di 300 metri dall’ingresso, una vasta sala con numerose stalagmiti rotte, probabilmente da mani anonime.

Quelle dei preistorici?

Poi la constatazione: ben 400 pezzi di stalagmiti sono stati disposti in un doppio cerchio, con circa 6 metri di diametro (quello esterno), e di un paio di metri quello interno. E ancora scoperte: pezzi di concrezioni accatastate come a formare altre tre strutture secondarie ed ovunque, ancora loro, le tracce di focolari. Conte homo i resti di ossa abbrustolite.

PER GLI STUDIOSI la costruzione della struttura eretta con le misteriose pietre risalirebbe al tempo dei Neanderthal.
La scoperta fa quindi luce sulle capacità e le conoscenze di questi uomini “finora non molto accreditati in quanto ad arte culinaria. Le datazioni dei reperti – secondo gli studiosi – risalgono a un età di 175 mila anni...”. La scoperta è stata anche pubblicata su Nature.

I NEANDERTHALIANI.

I NEANDERTHALIANI.

I NEANDERTHAL che la costruirono avrebbero dovuto avere un “progetto”: andare in fondo alla grotta dove non arrivava la luce naturale. Per far cosa?

Forse un olocausto, una serie di pasti rituali, come del resto è stato appurato in alcune grotte della Sardegna.
Probabilmente i preistorici Francesi esplorarono in gruppo la caverna per poi lavorare alla realizzazione del circolo, usando il fuoco per squarciare le tenebre.

Ma, ancor prima di accender “la luce”, di portare la fiamma nel regno del buio, pensando bene al da farsi, a come “rompere” stalattiti e stalagmiti, e a come posizionarle in circolo sul terreno. Tutto ciò intorno ai 175 mila anni fa.

Allora l’Europa era popolata solo da Neanderthal, e per via del clima freddo, gli uomini che vestivano di pelli, trovarono riparo sotto le rocce, nelle grotte.

Spetterà ora agli studiosi far luce su questa nuova realtà, conservatasi grazie all’ospitalità delle grotte, alle capacità costruttive dei preistorici e alla curiosità di un moderno quindicenne.

Marcello Polastri 

Sulla scoperta vedi anche il NATIONAL ppure SCINTILENA.

 

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