La nonnina di Selargius (105 anni compiuti il 9 maggio scorso), si è addormentata a tarda sera, come sempre e però, non come sempre, alle 4,30 del mattino non si è risvegliata arzilla e sorridente, come faceva spesso.
I centenari della Sardegna sono un patrimonio della nostra isola ed è stato bello per un giovane come me incontrarne parecchi: minatori, carpentieri, agricoltori, perlopiù ottimi intenditori di vino e buongustai. Ma TZIA ANNETTA è una centenaria speciale. In realtà ciascun centenario lo è, speciale è ogni singola storia di vita vissuta ed i matusalemme della nostra terra rendono anch’essa speciale:L’ISOLA DEI CENTENARI. Quest’oggi, ad accoglierci con i suoi familiari è proprio lei, la nonnina di Selargius: Tzia Annetta Desogus. Non rivela però il segreto della longevità. Forse neanche lei lo conosce e così “prego Dio perché è stato generoso con me”.
Da allora ha vissuto con la madre Lorenza, lavorando sodo come aiuto fabbro “perché mio marito faiada su ferreri ed io compravo a Pirri il ferro necessario per realizzare tante cose e guadagnarci da vivere“. Non è un caso: i suoi tre figli maschi sono diventati quasi tutti fabbri. Una delle sue quattro figlie “si è fatta suora“.
NONNA ANNETTA vive in compagnia dei suoi figli e delle sue amate nuore, “oggi a Selargius poi di casa in casa” per trascorrere con le rispettive famiglie un mese in allegra compagnia: “da loro mangio bene, sono tutti bravi ed io voglio bene a tutti”, mi confida all’orecchio.
A Selargius festeggerà lunedì 9 maggio il suo compleanno: 105 candeline. Sarà festa grande per questa donna tutta d’un pezzo che ha vissuto in gioventù nella sua casa di via Ciro Menotti “nella quale si trovava il laboratorio di mio marito. Si chiamava Emanuele Loddo, era originario di San Vito“.
Anche lei conferma che la Sardegna è una delle poche e cosiddette “Zone Blu” del mondo. Termine usato dagli studiosi per indicare le regioni del pianeta nelle quali è stata registrata la più alta percentuale di centenari. Nella nostra isola sono nel oltre 300 gli ultracentenari, il doppio gli ultra novantanovenni.
Anche oggi andrà a letto forse dopo la mezzanotte per guardare la TV, con la sua saggezza antica, per guardare il mondo che cambia, che talvolta “si lamenta per cose senza senso“, mentre lei sta “qui, così, ad attendere… La visita di nipoti, parenti, per soffiare sulle candeline“, con l’aiuto di quanti la amano. Auguri, Tzia Annetta.