A Sedini, in Sardegna, esiste un masso grande quanto un palazzo tutto traforato. Ospita letti e armadi, telai e antichità.
È una vecchia casa che secondo la leggenda era abitata dalle fate. Però la realtà ci dice altro…
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Quando infatti pensiamo alle domus de Janas o “case delle fate“, ci vengono in mente delle grotticelle artificiali usate abbondantemente in varie località della Sardegna per seppellire i defunti nella lontana preistoria.
Sono luoghi affascinanti e, secondo la tradizione popolare, queste cavità sotterranee sarebbero abitate da esseri minuti e graziosi. LE FATE che, in base al comportamento degli uomini, diverrebbero pericolosamente dispettose.
STORIE a parte, una cosa è certa: la più grande domus de janas della Sardegna è forse proprio lei, “La Rocca” di Sedini (Séddini in sassarese). Un Comune di 1.352 abitanti situato in provincia di Sassari che ha anche un poco di MATERA, o meglio, per alcuni aspetti assomiglia a “i sassi di Matera“.
LA DOMUS si presenta come un masso grande quanto un palazzo di tre piani, tutto traforato al suo interno dalla mano dell’uomo. E solo in parte dalla natura.
Le sue stanze sono scavate con lo scalpello ed il piccone. Furono usate verso la fine del XIX e gli inizi del XX secolo come prigione. Poi come una abitazione.
Le aperture verso l’esterno sono state realizzate con l’aggiunta di robuste mura fatte di pietra locale e calce.
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Non sappiamo se le sue remote origini siano quelle di una sepoltura preistorica. Fatto comunque possibile.
Il sito può considerarsi uno dei monumenti più conosciuti non solo dell’Anglona, bensì dell’intera Sardegna. D’ora in avanti auspichiamo anche altrove.
LA CASA NELLA ROCCIA è raggiungibile dalla via principale del paese; ben visibile sulla strada. Ed OGGI accoglie il museo etnografico.
Nel corso degli anni questa attrattiva ha incrementato il numero di visitatori, sia per la sua originalità e sia per l’esposizione di interessanti reperti.
Le sue sale sono divenute un museo con allestimenti sul vestiario quotidiano, sull’abbigliamento festivo, e la ricreazione di angoli dedicati alla tesaitira e ai telai del 1700.
Troviamo oggetti che facevano parte dei vecchi mestieri agro-pastorali. Tanti altri manufatti sono dedicati alla devozione e alla religiosità popolare.
Insomma, LA MAGIA del passato alberga in questo luogo. È merito dei proprietari della casa e forse anche un poco delle Janas. Le antiche fate isolane che vegliano su questo angolo di Sardegna.