Chiuso con una pesante lastra di metallo dopo il crollo dei giorni scorsi, il pozzo antico si Vico Tigellio a Cagliari potrebbe esser preservato.
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Magari chiuso con una botola ispezionabile e quindi svuotato da volontari, o chissà… comunque reso accessibile ai soli addetti ai lavori.
Scoperto nei giorni scorsi in modo fortuito, dopo un leggero smottamento nel manto d’asfalto (leggi la news), si tratterebbe infatti di un antico accesso ad un cunicolo sotterraneo, forse un acquedotto romano che riforniva la vicina area delle Domus romane dette Villa di Tigellio.
UN ACQUEDOTTO antico di secoli, dunque, peraltro descritto in varie leggende. Vittorio Angius raccontava ad esempio nel 1800 che quando questo tipo di cavità sotterranee cadevano in disuso, secondo antiche leggende divennero la CASA DI UNA MAGA BENEFICA, Luxia Radiosa. O del passaggio segreto del MARCHESE DI ORISTANO che se ne serviva per spostarsi da una parte all’altra della Sardegna.
Da due settimane il puteo, questo il nome di un pozzo d’accesso all’acquedotto, ha rivisto la luce ma al suo interno sarebbero presenti ben cinque metri di terra di accumulo che allo stato attuale non permettono di ispezionare il resto della cavità sotterranea, un probabile cunicolo alto circa due metri e largo uno.
Probabile… ma per ora nessuna certezza.
Se così fosse, comunque, una volta svuotato, il passaggio sotterraneo consentirebbe a Cagliari di poter incontrare una nostra vecchia conoscenza: la condotta dell’acqua intagliata nella roccia 2000 anni fa. Al tempo della dominazione romana.
Leggende a parte, siamo solo alla prima pagina di una nuova storia da raccontare legata alla Cagliari sotterranea.
Ad esser stati coinvolti dalla competente Soprintendenza, per una prima ricognizione, gli speleologi del Gruppo Giovanni Spano di Cagliari.
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