La storia dei tre scheletri ritrovati il 19 Aprile 2013 a Nora, antica città romana della Sardegna. Si tratta di una antica famiglia romana oppure dei vecchi abitanti della città punica?
NUOVE SCOPERTE A NORA
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Venerdì 19 Aprile 2013. Tre scheletri. Tre crani umani, sei orbite vuote e nere, profonde come il mistero.
E’ quanto riaffiora nel polveroso terreno a due passi dalla chiesa di Sant’Efisio, accanto all’antica città romana di Nora. Tra le ossa umane avvistate dagli operai che lavoravano alla riqualificazione dell’area antica di Nora, anche quelle un bambino. Plausibile, dunque l’ipotesi che potrebbe trattarsi con ogni probabilità di una intera famiglia.
Gli operai, nel vedere quei pallidi resti non hanno creduto ai loro occhi. Eppure era difficile non sapere che tutta la zona antistante la spiaggia di Nora cela una necropoli fenicio-punica. E’ un tesoro a cielo aperto, solo in parte ricoperto da una leggera coltre di sabbia.
LA SCOPERTA. La scoperta è avvenuta mentre gli operai lavoravano accanto alla passerella per allestire la rappresentazione teatrale sul martirio di Sant’Efisio, andata in scena domenica 21 aprile pomeriggio.
Così, nel ripulire le piazzole erbose, a dieci centimetri di profondità, è stato riportato alla luce parte dello scheletro di un adulto. Poi il secondo scheletro e l’impresa che si stava occupando dei lavori ha chiamato le autorità competenti.
Sono scattati i primi accertamenti ad opera di una archeologa, Consuelo Cossu, autorizzata dalla Soprintendenza archeologica.
GLI SCHELETRI. C’è chi ha asserito che gli scheletri siano “venuti a galla” due anni fa, quando poco dopo furono poi ricoperti di sabbia e terra, in attesa di effettuare studi più approfonditi.
“Non è una novità il ritrovamento di scheletri intorno alla chiesetta perché tutta l’area è una necropoli – spiega l’assessore alla Cultura Augusto Porceddu – la sistemazione della stradina ad una profondità di 10 centimetri ha riportato alla luce un po’ di tesori che arricchiscono e rendono interessante il nostro patrimonio storico-culturale.
Per quanto riguarda il ritrovamento degli scheletri, sarebbero resti appartenuti a uomini del V-VI dopo Cristo. Lo si è capito dai residui metallici ritrovati”.
MISTERO E SCIENZA. Quindi un mistero spiegabile con la scienza e l’archeologia. Si ipotizza che una antica necropoli si estende sottoterra, dal palmeto antistante la Laguna di Nora alla spiaggia che ospita la Chiesa di Sant’Efisio.
Il quotidiano Casteddu on line asserische che “Qualche anno fa un bimbo giocava in spiaggia per fare castelli di sabbia e ha trovato delle ossa.
Voci e chiacchiere sotto l’ombrellone non mancano mai, soprattutto nella Baia di Nora dove le continue mareggiate portano a riva anche corpi dei naufraghi.
Basta fare un giro nel cimitero – racconta ancora il quotidiano on line – c’è qualche tomba anonima…”.
STORIA DI NORA. Nora, fondata dai Fenici tra la fine del IX e l’VIII secolo avanti Cristo, è una città antica sorta su un promontorio in mezzo a due golfi pescosi.
Dal 238 a.C. divenne un florido centro romano. Poi la lenta decadenza, a partire dal V secolo d.C.
I saccheggi dei tormbaroni vanno avanti dal 1800 al periodo della seconda guerra mondiale. Poi, la riscoperta: tra il 1952 e il 1960 il Soprintendente alle Antichità Gennaro Pesce, ma ancor prima, nel 1901 Giovanni Patroni al quale il Comune ha dedicato il museo archeologico, effettuano approfondite indagini, scavano il terreno, scoprono tesori.
Ora, un problema incombe dal mare: recenti studi geologi hanno puntato l’attenzione sul grave rischio d’erosione costiera nell’area archeologica, considerata vulnerabile.