Rebeccu. In Sardegna il paese disabitato della principessa Donoria

Poche case in pietra, alcune restaurate ed altre decadenti, una chiesa e un cimitero sconsacrato,  fanno di Rebeccu un paese dal  fascino particolare.

Situato nel Nord Sardegna, a breve distanza da Bonorva, di recente Rebeccu è diventato ancor più celebre grazie a un approfondimento speciale curato per la Tv da Marcello Polastri.

Incuriosisce perché il centro abitato è composto da appena 30 case vuote, ed è praticamente privo di abitanti durante l’inverno e con pochi abitanti d’estate. Dei residenti non vi è traccia e quindi assume un aspetto desolante, “fantasma”, specialmente la notte.

Si compone di case restaurate e di altre ancora abbandonate, decadenti; basti pensare che alcune sono prive del tetto. 

Rebeccu: la porta di una casa.

Rebeccu: la porta di una casa.

Per chi lo visita in pieno giorno, significa coglierne il fascino e la bellezza ambientale, mentre affascinanti siti archeologici abbondano a valle. Andiamo a scoprire questo luogo…

Rebeccu, Rebecchei da ‘e trinta domos non movei che tradotto dall’antica e melodica lingua sarda, significa: “Che Rebeccu non superi mai le trenta abitazioni”, secondo una leggenda risalente al Medioevo.

Il paese di Rebeccu in Sardegna.

Il paese di Rebeccu in Sardegna e le sue case.

Si racconta che questo in epoca giudicale questa piccola borgata medievale nacque su una collina, per poi diventare velocemente un importante centro abitato da quasi 400 persone.  E poi sopraggiunse anche lui, il tempo della maledizione delle trenta case!

Una terribile maledizione lanciata da una donna ferita: la principessa Donoria per vendicarsi di un torto subito, e che presa dalla rabbia lanciò  un anatema magico, che dapprima avvelenò tutte le fonti d’acqua della zona. Infine, ne causò lo spopolamento e la morte di alcuni suoi abitanti. 

Il paese di Rebeccu.

La fanciulla, figlia del Re Beccu (che tradotto significa “cervo“), fu allontanata dal paese perché giudicata malvagia, forse erroneamente e con superficialità.

Era invece una bella ragazza dal temperamento ferreo, deciso, riservato, che non dava confidenza. Una che “guardava oltre”, dotata di poteri soprannaturali, “una strega” per alcune sue rivali accecate dall’invidia.

Rebeccu

Il paese di Rebeccu, alcune case.

E fu così che Rebeccu, il  feudatario del villaggio, e Donoria, mentre la loro dimora veniva distrutta da un rogo appiccato dall’’umana malvagità, lanciarono la maledizione delle trenta case. Ed in effetti, da allora, il paese di Rebeccu non superò più il numero di 30 abitazioni.

La lenta e inesorabile decadenza per Rebeccu  ebbe inizio dal 1400, periodo in cui raggiunse l’apice di circa 400 abitanti per poi contarne appena 6, qualche secolo dopo, nel 1950. 

Rebeccu, grazie alla sua bellezza, si presta quale sede “naturale” di alcune manifestazioni come il Rebeccu Film Festival. Anche se, per la maggior parte dell’anno, è più simile a un vecchio villaggio abbandonato che ad un borgo abitato.

Secondo un’altra leggenda, l’abitato sorse sui resti del castello nel quale si sposò Eleonora d’Arborea con Brancaleone Doria.

Ma questa è un’altra vicenda che racconteremo presto. 

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