Da mesi a Cagliari, in via Milano 1, tra le maglie della rete posizionata dagli operai in un cantiere edile, sono visibili resti archeologici che attirano come non mai la curiosità di quanti si recano a messa nella vicina Basilica di Bonaria.
L’impresa edile, per difendere il diritto al lavoro e proseguire nella realizzazione delle opere moderne, lo ha contestato. A suo parere i resti, che sarebbero “rasature di muro“, non sarebbero altro che avanzi ottocenteschi anzi, forse novecenteschi.
Alla Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano
Piazza Indipendenza 7 – 09124 Cagliari
Telefono: 070 605181
Fax: 070 658871
e-mail: sba-ca@beniculturali.it
sito web: www.archeocaor.beniculturali
Gentili responsabili della SOPRINTENDENZA,
Con la presente domandiamo con cortese sollecitudine di poter visionare i documenti inerenti l’eventuale vincolo archeologico nel colle di Bonaria, in via Milano n.1.
Se possibile, vi domandiamo anche in seguito alla precendenti comunicazioni intercorse con la Dott.ssa Donatella Mureddu, cosa è stato scoperto nel terreno in oggeto e se a parer Vostro è vero quanto oggi riportato dal collega Giorgio Pisano sul quotidiano l’Unione Sarda (pag 10), circa un “ricorso presentato dai proprietari del terreno” su una scoperta archeologica che sarebbe “insignificante“.
Ci piacerebbe sapere, a nome dei cittadini Cagliaritani interessati, iscritti e non all’Associazione Sardegna Sotterranea, se la suddetta area archeologica verrà valorizzata oppure se per la stessa è in programma un futuro diverso. Nel frattempo, come forse saprete, la pioggia sta accelerando il processo di deterioramento delle strutture murarie frammiste a fanghi scoperte, causa il vento che sembrerebbe aver sollevato i teli dalla medesima area archeologica.
In attesa di Vs auspicate risposte, vi saluto cordialmente.
Marcello Polastri