Nuraghes S’Arena girato in Sardegna da Mauro Aragoni, è stato trasmesso il 19 marzo su Paramount Channel.
NURAGHES è un film corto ma intenso. Che sembra scorrer lento, e che però ti cattura e stimola la riflessione, la fantasia.
“S’arena”, uno dei suoi capitoli mostrati in TV su Paramount Channel, fa discutere specialmente sui Social non solo per il tanto sangue che lo caratterizza, ma anche per lo scambio di colpi micidiali tra antichi guerrieri vestiti di pelli e che, a petto nudo, si scontrano appunto dentro a un’arena dal fondo sabbioso.
Usano guanti di cuoio con borchie metalliche e finiscono l’avversario senza pietà, fracassando crani, anche con l’uso di una spada molto particolare: è identica a quella dei bronzetti ritrovati nei pozzi sacri della Sardegna.
Erano per davvero così i sardi del passato, era tutto ciò il popolo nuragico? Ecco, sono solo alcune delle domande che la visione di questo film è capace di stimolare.
Di sicuro NURAGHES S’Arena è un action fantasy che, data la pubblicità affidata da qualche mese a Facebook e YouTube, si è fatto attendere, e parecchio, perché ha incuriosito ed ora – quasi certamente – non ha tradito le aspettative.
Sarà anche perché ha avuto come protagonista il rapper Salmo?
IL FILM, per ora un cortometraggio della durata di 20 minuti, è come un mix che per l’appunto ha mescolato l’action con il fantasy, unendo come se fossero delle immagini oniriche, la storia del protagonista. Già, ma chi sarà mai il protagonista?
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SI TRATTA del coraggioso guerriero Arduè, tormentato dal rimorso per non esser riuscito a salvare l’amata figlia, e che lotterà per la sopravvivenza, vagando in una terra di tombe di giganti, corvi e cornacchie che mangiano cadaveri abbandonati sul terreno arido…
Una storia di vendetta quindi, (come di faida?), ambientata in una Sardegna incontaminata, specialmente nella zona vergine di Seui in barbagia, ed esattamente nel Toneneri, e ad Ardasai.
ARAGONI, da buon regista recentemente pluripremiato, ha unito le location paradisiache della Sardegna fatta di boschi e siti archeologici, ad una realtà che oramai sopravvive: nuraghi, archeologia di superficie, ruderi che emanano una potente carica evocativa.
E poi quelle immagini aeree di luoghi paradisiaci della Sardegna, i dettagli delle pelli che riparavano il corpo dei guerrieri nuragici.
Le gocce del sangue, onnipresente nel film. E ancora le immagini, dettagliatissime, delle maschere ottenute con la testa mozzata di bestie. Bravissimi e scrupolosi, per i costumi e gli effetti speciali, Andrea Loddo, Alessandro Fele e Dennis Mura.
Le maschere e le pelli fanno parte della maschera tradizionale sarda de S’urtzu e Sa mamulada, e sono state adattate io pensando agli sciamani dell’epoca e ai combattenti rituali.
È una storia in più storie il film Nuraghes e ripropone, in modo originale, anche le immagini dei bronzetti sardi, l’eroe quattr’occhi e quattro braccia, le spade Shardana, il fisico possente, nel finale, dei mitici giganti. Sono queste le premesse, forse forse, per un prossimo film di Aragoni.
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IL REGISTA: “Nuraghes ci conduce in un viaggio visionario” spiega il regista “che reinterpreta alcune leggende sarde creando però una nuova mitologia. Sulla pellicola mostreremo una Sardegna come non si è mai vista.
Il film prende spunto dalle nostre origini, certo, ma non sarà un documentario, non racconterà nel dettaglio la storia della nostra terra.
Vogliamo, con questo lavoro, raccontare una nuova mitologia, il declino di un’epoca oscura dove gli uomini possono diventare immortali, dove gli dei esistono e i demoni possono corromperti”. Da: Vistanet.