Un reportage per mostrare ai più la bellezza nascosta del Colle di Monte Urpinu a Cagliari, è stato realizzato da Marcello Polastri con la collaborazione di Alessandro Congia. A seguire troverete immagini, video e notizie sull’ex Deposito carburanti dismesso della Marina Militare a Cagliari.
I giornalisti hanno documentato quel che si nasconde nella vecchia base militare oramai dismessa, creata prima della Seconda guerra mondiale dai reparti della Marina Militare di Cagliari a ridosso di via Dei Conversi e che, il Demanio, ha ceduto alla Regione.
Come promesso… cari amici e amiche, la bellezza nascosta di Monte Urpinu nel video-reportage realizzato con Alessandro Congia anche nella Cagliari sotterranea, nella sua parte ex militare che sopravvive all'incuria del tempo e dell'uomo. Buona visione e CONDIVIDIAMO: conoscere significa anche far nostra la cultura, per condividerla e tramandarla.
Pubblicato da Marcello Polastri su Martedì 31 gennaio 2017
Nel vecchio deposito di carburanti sono presenti: case e edifici ausiliari per i militari, purtroppo devastati, con le tettoie che perdono pezzi su materiali abbandonati da ex occupanti, ed una serie di strutture di metallo, perlopiù grandi tubature.
Rifornivano una serie di giganteschi SERBATOI scavati sottoterra, alti una quindicina di metri, con un diametro di 50. Strutture in caverna, come ha reso noto la stessa Marina.
Gallerie e cisterne sotterranee circondate da una vasta pineta e quindi nascoste, e infatti sconosciute ai più. Luoghi che però conservano il fascino del passato.
L’occhio della telecamera ha realizzato per i nostri lettori un veloce Focus sullo stato dell’arte di questa piccola porzione, estesa bel 15 mila metri quadri, di beni che il demanio militare ha ceduto alla Regione e che, nel caso specifico di Cagliari e di Monte Urpinu, il Comune è interessato a utilizzare per ampliare il vicino parco pubblico.
Si evince consultando i documenti della Regione Autonoma della Sardegna pubblicati su internet.
In questo periodo nel quale il tema delle servitù militari dismesse è lontano dalle cronache, non tutte le ex aree militari vivono giorni felici e versano in buone condizioni.
Il loro stato di conservazione, se monitorato, impedirebbe a molte aree di pregio ambientale, storico e archeologico, di imbruttirsi, e di perdere valore.
Perché, se valorizzate, le ex servitù militari arricchirebbero di contenuti culturali la nostra già bella città.
È proprio il CASO MONTE URPINU, collina occupata, da un lato, dal grande parco comunale e nel mezzo, da una zona tutta cava, da un versante vuoto, nello specifico quello che degrada verso l’Area SIC dello Stagno di Molentargius.
Sono questi i confini dell’ex serbatoio di carburanti della Marina Militare, visibile dalla via Dei Conversi, inattivo da più di 35 anni e sconosciuto ai più; eccetto alle famiglie che vi abitano da tempo: ex militari soprattutto.
L’AREA è accessibile dal cancello di via Dei Conversi, ed è circondata da una rete che funziona a intermittenza causa i crolli del terreno e l’attività dei malintenzionati. Non sono più presenti cartelli di divieto. A rubarli saranno stati i vandali?
LE SALE MACCHINE, un tempo utili per azionare le grandi pompe di mandata o entrata dei carburanti (utilizzati nottetempo sia dalle navi che dagli aerei militari), sono aperte.
Alcune per fortuna sopravvivono integre grazie alla presenza, nelle vicine case, di pochi ex dipendenti del deposito.
E ancora conservano elementi di archeologia industriale: dei grandissimi motori Benz installata dalle Officine dell’Istituto elettrotecnico di Milano, impianti di ferro, rame e ottone in buone coniazioni, dotati di ruote e cinghie utili un tempo per azionate l’impianto delle tubazioni e così, per riempire o svuotare i serbatoi.
Chi realizzó il brevetto per le pompe fu la l’allora celebre ditta Guinard.
Ciononostante, le gallerie e i sottiservizi dell’ex Deposito sono pericolose.
Come ad esempio la strada asfaltata che rasenta gli ex alloggi del comandante e dei dipendenti, perché presenta grandi botole aperte, ed i loro coperchi che si sono come dissolti nel nulla.
L’ex deposito della Marina figura tra i beni che la Regione ha ereditato dal Demanio militare e si estende, come anticipato, per ben 130 mila metri quadri.
Un muro separa questo polmone verde, su un lato, dal ben più esteso deposito di carburanti dell’aeronautica militare e, sul lato opposto, dal parco comunale di Monte Urpinu.
E nelle viscere della terra sopravvivono anche loro, di poco sotto il belvedere di viale Europa: sono i QUATTRO GRANDI SERBATOI di carburanti che potrete osservare NEL VIDEO REPORTAGE e che hanno importanza del tutto speciale.
Rifornirono infatti le navi da guerra per tante missioni militari che meriterebbero per davvero di poter essere conosciute.
Almeno due dei SILOS sotterranei sono stati bonificati con costosissimi interventi. Non sappiamo quanto costò nottetempo la realizzazione di queste opere scavate nella roccia e che, al pari di quelle esistenti sotto il promontorio di Sant’Elia, hanno servito a lungo, in modo importante, la nostra nazione.
“Ora – come è stato detto nel video – si sono dissolti gli odori di carburanti dalle gallerie che immettono nei vuoti di Monte Urpinu“.
Non si sentono voci o ragionamenti ufficiali sulla loro riqualificazione, magari in chiave turistica, o per il prolungamento del vicino parco comunale.
Nel frattempo, in gran silenzio, si sono verificati dei crolli sia nel sottosuolo che, proprio come ha detto un ex dipendente del deposito, anche nella cresta della collina.
Si sono succeduti (e ancora avvengono) vari tentativi di occupazioni abusive degli stabili da parte di senzatetto, in un luogo- l’ex deposito carburanti – dove Luna, un bel cane con tre zampe (si ferì proprio nel deposito) corre felice vivendo in compagnia di un bel gatto e dei suoi padroni.
Un paradiso nel cuore della città, il cui battito potrebbe ripartire se la volontà guarderà al futuro di questo luogo.
Marcello Polastri e Alessandro Congia
Dal servizio pubblicato sul quotidiano Casteddu OnLine.
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