Ugo Carcassi (classe 1921) è deceduto questa sera circondato dall’AFFETTO dei suoi cari. In questa VIDEO INTERVISTA ci racconto dei drammi della seconda guerra mondiale, in occasione della scoperta archeologica che facemmo nel 2011.
Uomo saggio e sensibile, evidentemente sentiva che la vita – non essendo eterna – volge al termine. Così, l’anziano medico e docente, ha come “preparato” i suoi familiari e gli amici più cari per questo triste momento scegliendo la sua casa per “andar via“. Anche se in effetti, un uomo che ha fatto tanto per la Sardegna è scritto decine di libri, non potrà mai andar via.
LAUREATO CON LODE in miedicina e chirurgia all’Università di Sassari nel 1946, Carcassi ha insegnato malattie infettive nell’Università di Siena, semieiotica, patologia medica e clinica medica nell’Università di Cagliari. Ha anche insegnato Reumatologia nell’Università di Roma “La Sapienza“, dal 1955 al 1994.
È stato il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Cagliari dal 1970 al 1981 e ha ricoperto il ruolo di Presidente dell’Associazione Europea di Medicina Interna.
Successivamente è stato Presidente Onorario della Federazione Europea di Medicina Interna (1989-1994).
Ancor più ricco è il suo curriculum. Infatti, nel 1952, quale “British Council scholar”, frequentò nella Victoria University di Manchester l’Istituto di Batteriologia diretto dal Professor Maitland, conseguendo il Diploma in Batteriologia.
Nel medesimo Istituto, nel 1957, con un finanziamento della British Foundation for the study of the Poliomyelitis ha eseguito ricerche sulle cardiopatie virali.
Nel 1962, poi, alla Columbia University di New York, ha collaborato con Joseph Ferrebbe ed Edward Donnall Thomas (Premio Nobel per la Medicina 1990) alle pionieristiche ricerche sul trapianto di midollo osseo.
ENTRERÀ NELLA STORIA per il suo contributo scientifico più rilevante: i rapporti tra malaria e talassemia e, successivamente, il favismo in Sardegna.
Tra il 1953 ed il 1954 Carcassi, con i suoi allievi (amava circondarsi di validi collaboratori), scelse quattro paesi della provincia di Nuoro intensamente malarici ma con alta frequenza di talassemia.
Definì la Sardegna come un laboratorio naturale per far sperimentazione.
Nel 1961 gli venne affidata la Direzione Scientifica del Centro di Ricerca Ematologica nell’Ospedale San Francesco di Nuoro, attivato con un contributo concesso dall’Istituto di Ricerche degli Stati Uniti.
I risultati ottenuti da questo Centro Ospedaliero portarono alla costituzione, da parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche Italiano, dell’Istituto di Ricerche sulla Talassemia e Anemie Mediterranee a Cagliari del quale gli veniva affidata la direzione dal 1980 al 1992.
Nel 1975 veniva insignito dell’onorificenza di “Commendatore della Repubblica Italiana” su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione.
Per le molteplici attività cliniche, didattiche e di ricerca, il 22 maggio 2012 gli venne attribuita dal Lions Club Cagliari Host, la “Maschera Punica”, premio istituito dal 1987 e “da conferire ad un sardo di nascita che abbia fatto conoscere la Sardegna anche al di fuori dei suoi confini“.
I suoi interessi culturali e scientifici hanno riguardato campi diversi, fra i quali l’insegnamento della Medicina nella Comunità Europea e le affezioni di personaggi illustri come Cristoforo Colombo, Papa Giovanni XXI, Giuseppe Garibaldi, Nicolò Paganini, Giacomo Casanova, Giovanni Lilliu, Mario Aresu. Apprezzatissimo come autore di numerose monografie e di oltre 500 lavori scientifici pubblicati su riviste nazionali ed internazionali, e’ stato Presidente Onorario a vita della Federazione Europea di Medicina Interna, membro della New York Academy of Sciences (USA – 1983), e della Royal Society of Medicine (UK – 1980).
Nel 1988 è stato eletto membro d’Onore (Honorary Member) dell’Indian Rheumatism Association e nel 1997 membro d’Onore (Honorary Fellow) del Royal College of Physicians of London (UK).
Professore Emerito di Clinica Medica nella Facoltà di Medicina dell’Università di Cagliari, nel 2011, proprio l’Università di Cagliari gli ha dedicato un Convegno scientifico.
Ci sarà chi, alla figura e in ricordo dell’illustre professore e medico, vorrà in futuro dedicare una strada, chissà una piazza, forse un centro medico oppure un ospedale. Per adesso è ancora presto. Perché grande è il dolore che ha colto quanti amavano questo grande personaggio contemporaneo. La Sardegna e i sardi, che non dimenticano, ne terranno conto.
Marcello Polastri