Monumenti abbandonati. Ci sono erbacce, aghi di pino, muri scrostati, transenne, vecchie coccarde. Neanche nel giorno dell’Unità nazionale la sezione è stata ripulita. Una dimenticanza che suscita profonda indignazione. La Società dei reduci delle patrie battaglie fu fondata dal Garibaldi l’8 giugno 1871. Il monumento ha la forma di un emiciclo…
A destra dell’ingresso principale si imbocca la salita che porta verso la parte alta, dove si nota subito la grande facciata in stile tempio greco.
Vi riposano un centinaio di caduti e reduci delle tre guerre combattute nel Risorgimento e persino della campagna di Crimea (1855-56). In stato di grave abbandono e sommerse dai rifiuti anche le tombe romane dell’attiguo parco archeologico. Nessuno lo ripulisce da anni. E poi i parenti dei defunti, avvicinati da personale non autorizzato ad offrire loro servizi: tante denunce.
Cimitero in ostaggio degli abusivi
Per arrivare alle tombe più in alto bisogna pagare gli “affitta-scale”. Speculare sui morti non è corretto. Ma in tempi di crisi anche la ricorrenza dei defunti può diventare un piccolo business, profano e redditizio. Dopo i venditori di fiori e lumini e i posteggiatori abusivi, ecco gli “affitta scale” non autorizzati.
Al cimitero monumentale di Bonaria è una prassi. Soprattutto nella parte alta, alla quale si accede dall’ingresso laterale di via Ravenna, a fianco alla Basilica. Varcata la soglia, comincia l’assedio. «Serve la scala signora?». Che non si tratta di personale autorizzato è evidente. Nessuna divisa, nessuna targhetta di riconoscimento affissa al petto. Le scale sono molto vecchie. Il modello è quello a pioli. L’età degli “assistenti cimiteriali”, tutti sardi, è compresa tra 30 e 55 anni.
«Sono gentili, niente da dire», riferisce Caterina Dessì, 76 anni, cagliaritana, «portano la scala fino al punto richiesto e la posizionano in corrispondenza del loculo da infiorare». I problemi sono due. Il primo: non c’è un’alternativa, nel senso che in cimitero non c’è una scala disponibile. Il secondo: pretendono la mancia. «Il costo del servizio è trattabile. Solitamente si riesce a spuntarla pagando da 3 a 5 euro a seconda di quanto dista il loculo dall’ingresso». Alla domanda «siete abusivi?», gli affitta scale rispondono di essere dei «volontari».
NESSUNA ALTERNATIVA
Il servizio è utile ma sarebbe ben altra cosa se a fornirlo fosse il cimitero, meglio ancora se gratis, come accede negli altri cimiteri cittadini. In questo modo, invece, gli anziani non hanno scelta. «Se vogliamo la scala, dobbiamo pagare gli abusivi. Di fatto siamo costretti perché non abbiamo la forza per spingere noi le scale lungo le salite che caratterizzano il cimitero di Bonaria».
IL COMUNE Perplessa Paola Piras, vicesindaco con delega ai Servizi cimiteriali. «Non mi risultano segnalazioni sulla presenza di affitta scale abusivi», afferma, «mi sembra impossibile che qualcuno possa entrare dentro un cimitero con scale in mano, dato che l’ingresso è sorvegliato. In tutti i casi verificheremo immediatamente la segnalazione».
NAVETTA FANTASMA
Altre lamentele riguardano l’indisponibilità della navetta nella mattinata di domenica scorsa, 4 novembre, e, soprattutto, i tanti monumenti dimenticati del camposanto. «Nel cimitero di Bonaria», denuncia ad esempio Luciano Muscas, cagliaritano, «esiste una sezione dedicata ai Caduti delle guerre d’indipendenza, chiamata “Società dei reduci delle patrie battaglie”, dov’è sepolto anche mio bisnonno. Ho provato ripetutamente a entrare ma il cancello era sempre chiuso, con il risultato che non ho potuto deporre il mio mazzolino di fiori. Sono rimasto malissimo».
L’Unione Sarda del 6 Novembre 2012.