Sono poesie affascinanti “quanto il vento, che sussurra tra le fronde degli alberi; quanto gli stillicidi delle caverne più buie“. E sono alla portata di tutti, i versi di Raccis: si possono ascoltare ovunque. Basta avere un lettore cd!
Già, perchè stavolta questo giovane poeta nostrano, ha deciso di pubblicare un CD contenete i suoi versi poetici che sono stati recitati da voci importanti, di attori e di interpreti.
Dice Raccis: “Il Diario di Ulisse é un opera concepita l’estate scorsa, quando mi trovai in vacanza su una splendida spiaggia sarda in compagnia di mia moglie e ovviamente “l’Odissea”. Avevo terminato di rileggerla quando le straordinarie e appassionanti rive sarde mi ispirarono a scrivere alcuni versi di un diario…il diario di Ulisse appunto. Così – prosegue Raccis – sono nate in maniera semplice e allo stesso tempo profonda, sentita, diverse poesie, riaffiorate dagli episodi mitici dell’Odissea che mi hanno trasportato tra i granelli di sabbia e le schiumate di quella spiaggia incantevole”.
L’opera si può prenotare sul sito www.ismecalibri.it
L’Autore:
Nato a Cagliari nel Gennaio dell’83, Fabrizio Raccis vive per diciotto anni nel quartiere nobile di Cagliari: Castello, che lo cattura tra suggestive mura e infiniti cunicoli sotterranei. Già speleologo del Gruppo Cavità Cagliaritane, ha al suo attivo diverse esplorazioni in cavità sotterranee.
Fin da giovanissimo mostra interesse per la letteratura e, dai primi anni scolastici, comporrà poesie, perdendosi nei turbini dei versi e delle strofe. Copiosa la sua vena poetica (è autore di più di 400 componimenti) che, a giudicare dalle pubblicazioni, cresce esponenzialmente.
Pubblicherà nella rivista Sardegna Magazine News numerose poesie mentre subisce il fascino dei cantautori italiani come De Gregori e De Andrè (da lui reputati “maestri”). Al tempo stesso agisce differentemente dai suoi coetanei: evita le spremute quotidiane di play station per dedicarsi al “suono della chitarra”, sua compagna di strada e all’arte del dipingere.
Per il Sardegna Magazine cura ancor oggi la rubrica “poètes maudits”, scovando o riproponendo i “poeti maledetti” del mondo.
Dal 2001 viene incoraggiato a presentare le sue poesie in alcuni concorsi, soprattutto nazionali, in modo da far conoscere a tutti quello che esprimono i sui versi, talvolta spontanei, talaltra sofferti. Vincitore del ‘Primo Premio Ossequi‘ al Concorso Regionale ‘Solidarietà-collaborazione-ambiente 2003‘, indetto dal ‘Centro della Valle’ di Rosello (SASSARI). Di li a poco inizia la sua scalata continuando a partecipare a concorsi di poesia, in Sardegna e non.
Nel 2004 ottiene una ‘Menzione d’onore‘ al Premio nazionale di letteratura e arti figurative ‘Creatività itinerante‘, indetto dal ‘Gruppo Campeggio Regione Puglia’ di Bari.
Pubblicherà ‘La Farfalla e altre poesie‘, ediz. Sole 2005. Il suo primo libro attraverso il quale accederà al mondo dei poeti noti, tra i quali si farà notare, con una nuova padronanza di linguaggio poetico: l’opera “La farfalla…” contiene 50 poesie e 10 disegni (anch’essi realizzati dell’artista-poeta) con la tecnica del chiaroscuro.
Seguirà la raccolta: “I fiori il tuo corpo poesie d’amore” edito dalle ediz. Grafiche del Parteolla, nel 2006 e composto da una silloge di 30 poesie, accompagnate da altre 50 poesie d’amore. Si tratta di un’opera affascinante che manifesta gli elevati valori dell’autore, uniti ad una spiccata sensibilità artistica e perché no: raffinatezza e ricerca del bello, della melodia delle parole. Se vorrete, seguite il nostro consiglio: leggete… per credere!
Dimenticavamo: da poco ha scoperto che in una vetusta libreria è presente l’ultima, forse la sola copia esistente (in giro…) di una raccolta di poesie di un suo stretto parente: uno zio oramai scomparso. Per i Raccis, poetare, sarà un vizio di famiglia?
Per saperne di più…
leggi: LA FARFALLA E ALTRE POESIE
“…Scorrono tra gioie e dolori, tra il bene, il male e la guerra, attraverso i desideri e le passioni umane, i componimenti poetici di Fabrizio Raccis.
Un autore giovanissimo che ha deciso di tuffarsi, con questa raccolta di poesie, nell’universo editoriale per fermare sulla carta stampata immagini e concetti che riecheggiano nella sua mente e animano i suoi versi, ricchi di novità ed espressioni originali.
Quella di Raccis, già noto nel panorama nazionale per aver partecipato a vari concorsi letterari, è una poesia variopinta: talvolta timida, talaltra aggressiva, differentemente dai temi e dalle argomentazioni trattate. E’, all’apparenza, una voce poco elaborata che interpreta le immagini, i suoni, gli umori di un universo antico quanto i sogni dell’uomo, dove l’uomo vive un ruolo di spettatore (a volte inerme), o diventa protagonista assoluto.
Fabrizio Raccis canta la poesia nuda della terra e del vento. Degli angeli dorati, degli animali e degli insetti, con versi disseminati di ‘simboli’ anche religiosi, contrasti che rievocano storie. Una voce che amplifica paure comuni a tutti gli esseri viventi, disegna paesaggi, vizi, virtù e ancestrali desideri umani. Scrivendo, soffrendo, pensando, per trasmetterci emozioni…”.
(Dalla prefazione di M. Polastri).