La storia incredibile della Batteria Faldi e del Nuraghe Diana a Is Mortorius

L'area de Is Mortorius.

L’area de Is Mortorius.

Vandalizzata poco prima della sua inaugurazione al pubblico per la stagione turistica del 2015, la Batteria Carlo Faldi sopravvive e chissà ancora per quanto nel litorale di Quartu Sant’Elena.

Si tratta di un sito dotato di bunker e batterie militari antinave scavate nella roccia. Opere possenti e che, in larga parte, sono rivestite con del cemento armato e sormontate da grandi pietre, ben camuffate dunque tra il terreno e la vegetazione.

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La batteria di Is Mortorius

La batteria di Is Mortorius

Questa cittadella militare si estendeva su un’area di circa 7 ettari ed è sorta sul finire degli ANNI ‘30 sui resti di una vecchia tonnara o, come raccontano in tanti, di una serie di case e magazzeni utili per l’attiva delle tonnare costiere isolane. Non a caso in questa zona era situata anche la TORRE DEL MORTORIO, antico punto di avvistamento.

E’ lunga la storia del sito militare che, riassunta, possiamo far risalire all’acquisto di un terreno da parte del Demanio, nel lontano 1936.

I ruderi della tonnara

I ruderi della tonnara

L’obiettivo? Allestire l’ultima postazione antinave del Golfo di Cagliari in ordine temporale favorendo sia la realizzazione di un deposito di munizioni, interamente scavato nella roccia. E sia un fronte a mare antisbarco e antiaereo capace di entrare in funzione e far fuoco in caso di ostilità.  

Nei sotterranei della batteria di Is Mortorius

Nei sotterranei della batteria di Is Mortorius

LA LEGGENDA racconta che, sottoterra, in questa zona, un tesoro inestimabile sarebbe stato nascosto dai pirati, o sotterrato dal pirata Mugahid, dopo le sue scorrerie. Ma lo stesso tesoro non sarebbe mai stato rinvenuto.

Quasi certamente, per realizzare in previsione della guerra mondiale questo avanposto militare, creduto capace di bombardare eventuali navi ed anche aerei nemici, furono distrutti antichi insediamenti, insomma… non solo la vecchia tonnara bensì alcuni manufatti risalenti alla lontana preistoria.

Le batterie contraeree e antinave

Le batterie contraeree e antinave

Ad esempio, sempre in zona, esiste il grande Nuraghe Diana che sovrasta la barteria e che a sua volta ospitava, proprio sulla tholos del nuraghe, una piccola e ben mimetizzata postazione-osservatorio.

La toretta militare, costruita nella sommità del nuraghe, era in colegamento visivo ed anche radiofonico, con le altre opere belliche realizzate sul litorale di Capitana e di Is Mortorius.

Altri due fortini vigilavano ad esempio il mare e all’occorrenza davano notizia di eventuali sbarchi dal litorale.

Ricostruzione ideale del nuraghe Diana

Ricostruzione ideale del nuraghe Diana

Poi l’abbandono, dopo la guerra, quando gli alloggiamenti e i servizi della batteria, dapprima utilizzati come colonia marina, divennero terra di nessuno. O meglio, di tutti, compresi coloro che vi scaricano rifiuti, che cercano di devastare anche quel che la guerra non ha potuto distruggere.

Marcello Polastri

Pubblicato il 29 gennaio 2017.

Approfondimenti:

Il nuraghe Diana

Il nuraghe Diana

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