“Una storia di ordinaria follia“. Con questa apertura l’ex governatore della Sardegna Ugo Cappellacci definisce, in un video appena diffuso su Facebook, il “caso croce sulla Sella“.
Il riferimento è per il promontorio di Sant’Elia nel quale quindici giorni è stata smontata una croce di ferro installata (con tanto di luci led), appena un mese fa, dentro la zona militare.
IL RESTO È CRONACA: la croce è stata “fatta smontare” in assenza – parrebbe – di un nulla osta rilasciato dagli uffici regionali per la tutela del paesaggio.
CAPPELLACCI parla però, anche della storica croce che sorgeva, dal 1950, sulla Sella del Diavolo, e che il vento e la ruggine hanno abbattuto.
LA STORICA CROCE era stata installata sulla roccia più alta della Sella di pietra, a protezione di chi naviga davanti a Marina Piccola e al Golfo degli angeli.
“C’è stato chi da anni ha chiesto una autorizzazione per ripristinare la croce sulla Sella – ha detto Cappellacci – ma dopo un iter lungo un anno non si è giunti a nulla“.
Poi una nuova croce installata in area militare: “la Regione – ha ribadito Cappellacci – ha scritto alla Capitaneria di Porto chiedendo chi avesse autorizzato l’installazione.
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NULLA OSTA NEGATO. “E, in assenza dell’autorizzazione della Soprintendenza per il paesaggio, la croce è stata smontata: come se urtasse la percezione del paesaggio stesso.
O forse, una croce, urta la sensibilità di tutti coloro i quali sono sempre pronti a criticare e a spogliarsi della propria identità per andare incontro ad altre identità che non ci appartengono?”.
“Ebbene quella croce, dopo tante sollecitazioni della Capitaneria è stata prima spenta, infine buttata giù dalla Marina Militare – ribadisce Cappellacci – e mentre tutto ciò accadeva, nel quartiere Castello da mesi è stata installata un’opera che raffigurava una figura umana che si tuffava verso il vuoto“.
LA STATUA DEL SUICIDIO. Accanto a Cappellacci, Alessandro Serra, ex consigliere comunale e presidente della circoscrizione del centro storico di Cagliari, che in video ha detto: “opera che rappresentava il suicidio e le amministrazioni non hanno fatto nulla ma ci ha pensato la natura”, a buttarla giù, causa il forte vento.
LO SCOOP. Emerge però un dettaglio dalla videodiretta trasmessa su Facebook da Serra e Cappellacci: “un parroco ha fatto richiesta mesi fa alle istituzioni per installare una nuova croce nella zona pubblica del Promontorio.Ma questa domanda magari giace in qualche cassetto…“, come a voler dire: l’installazione di una croce a Cagliari e sul suo promontorio, è vittima della burocrazia.
MISTERI. Conostante, che fine avrà fatto la storica croce, quella che sorgeva sulla Sella? E come mai, ad oggi, nessuno l’ha ripristinata essendo un elemento del paesaggio antropico è naturale della Sella. E perché, la domanda di una nuova installazione, di una croce (di legno) accanto alla Sella, nel promontorio, è rimasta lettera morta?
Dal quotidiano Casteddu OnLine