La passione, unita alla costanza di aiutare gli “ultimi”, siano essi tossicomani o prostitute, barboni o folli, insomma quanti sono caduti in disgrazia o hanno deciso di vivere per strada, magari sotto un ponte, premia i City Angels di Cagliari al Raduno nazionale degli “angeli di città” svoltosi questo weekend a Rimini.
Risale alle scorse ore l’aggiudicazione del premio “miglior angelo dell’anno di tutt’Italia” consegnato nelle mani di Sergio Mariotti, alla guida della delegazione cagliaritana dei City Angels.
Un riconoscimento di livello per Cagliari, del quale andar fieri sia in termini di solidarietà, di aiuto al prossimo e sia in termini di primato.
In effetti è la prima volta nella storia che ciò accade.
MARIOTTI. Cagliaritano, 43 anni, nome in codice “Conan” (per evitare di esser riconosciuto in azione per strada), guida gli Angels di Cagliari da qualche tempo.
Già, ma chi sono in effetti gli Angels? Cosa fanno o cos’hanno di speciale?
GLI ANGELS. Essere un City Angels significa anzitutto svolgere il lavoro passionale dell’angelo di città. E gli angeli, si racconta, sono esseri “di luce” che sostengono e che proteggono l’uomo.
Di sicuro, gli “Angeli” cagliaritani, con grande amore per il prossimo, portano uno spiraglio di speranza negli angoli bui della città, a volte illuminando con le loro torcie elettriche i rifugi nei quali molti uomini e donne hanno deciso d vivere: ponti, sottopassaggi, tuguri, portici trasformati in giacigli temporanei di coperte e cartone.
Li possiamo riconoscere per strada, gli Angels, specie la notte. Indossano il basco, “simbolo delle forze Onu portatrici di pace” e la maglietta rossa con un logo particolare rappresentato da un’aquila che protegge la città.
Difficile vederli in azione. Il motivo è semplice: attuano un preciso protocollo d’azione, hanno regole ben precisa di comportamento e rifuggono dalla pubblicità, come qualsiasi opera caritatevole o di offerta.
Ecco, offrono in modo del tutto spontaneo e, diciamolo chiaramente, GRATUITO, aiuto al prossimo, raggiungendo fisicamente e sostenendo psicologicamente chi è in difficoltà. Quanti soffrono.
Ecco spiegato il motivo per il quale girano in gruppo nei luoghi più appartati del capoluogo isolano: dare assistenza a un clochard, rifocillare una donna che, in preda al l’orgoglio o alla rabbia, ha abbandonato la sua famiglia, è scappata via di casa. La casistica è ampia.
Nati nel 1994 a Milano per iniziativa di Mario Furlan, sono attivi a Cagliari da 5 anni. La lor mission è aiutare i più deboli: senzatetto, tossicomani, etilisti, vittime di violenze, persone ed anche animali in difficoltà. Sono solo alcuni “soggetti” sofferenti che hanno ricevuto più d’una mano solidale dagli Angels. Tant’è vero che, con la loro divisa, sono divenuti un punto di riferimento per i cittadini. Non solo: anche un deterrente visivo per i malintenzionati.
IL PREMIO NAZIONALE. Questa mattina, al raduno nazionale degli Angels, con Mariotti erano presenti a Rimini i cagliaritani Gabriele Pilia, Teresa Casula, Biancospino Erica, Doriana Piga, Stefania Carboni, Dolorea Cao, Salvatorica Pala. E poi Carmelo Pitzalis, Antonella Manunza, Alberto Porci e Andrea Marras.
L’EMOZIONE. Sono “esplosi” con un abbraccio collettivo quando è stato loro consegnato il riconoscimento. Un bel momento svoltosi nella sala Celle di viale XIII Settembre.
“Andremo avanti con tante difficoltà ma grazie all’aiuto di quanti mossi da buon cuore ci offrono coperte e vestiario che consegnano ai poveri, ai quali siamo comunque affezionati” afferma entusiasta il leader degli Angels cagliaritani.
LA SEDE MANCANTE. Unico neo? “Vorremo una sede, un locale a Cagliari che possa fungere da base operativa, dal quale partire per far fronte con più celerità alle esigenze quotidiane e notturne della città, soprattutto dei nostri concittadini“. Ne riparleremo.
Marcello Polastri
Pubblicato anche sul quotidiano Casteddu On Line.