A Cagliari è Pasca Manna come d’altronde è Pasqua in tutta la Sardegna e – ovviamente – non solo qui. Però è nel vecchio quartiere di Villanova, ai piedi del Castello, tra le sue strette viuzze sulle quali sporgono balconi ricchi di fiori colorati, che oggi stiamo assistendo ai riti della più importante festa cristiana.
Dalle nostre parti essa viene indicata come sa Pasca manna”, in contrapposizione a sa Paschixedda, meglio nota come il Santo Natale.
L’eco dei canti, dei passi cadenzati da uomini con abiti sacri seguiti dal profumo dei fiori freschi, vede le cerimonie della liturgia ufficiale fondersi con riti antichissimi. A custodirli sono stati i fedeli, di padre in figlio. Riti insiti in una serie di processioni che rievocano passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.
GRANDE PARTECIPAZIONE anche questa sera in via San Giovanni e nelle strade limitrofe sferzate da un ululante maestrale. La fiumana avanza, con volti distesi, felici, partecipi.
Del resto oggi è il Venerdì Santo, evento clou delle celebrazioni. Dalla Chiesa di San Giovanni, diretta alla Cattedrale del Castello, sfila in testa alla processione la statua di Gesù Crocifisso sovrastato da un baldacchino bianco.
Ad accompagnarlo anche la statua della Madonna Addolorata: con il petto dolorante trafitto, per l’appunto, dalla “spada dei sette dolori”, è accompagnata da due bambini che simboleggiano San Giovanni e la Maddalena. Splendidi gli stendardi del XVIII secolo che aprono il corteo, con i simboli della passione: il gallo, la spada, i chiodi, il mantello e i dadi dei soldati romani.
SABATO SANTO sarà caratterizzato da “Su Scravamentu“: la deposizione dalla croce del Cristo morto che verrà adagiato, disteso, su un letto adorno di pizzi e di veli la mattina, e poi verrà condotto nel viaggio di ritorno alla Chiesa dal quale è uscito il giorno precedente (insomma oggi).
S’INCONTRU. La Domenica di Pasqua si terrà il rito finale de “S’Incontru”: per le 11 è fissato l’incontro tra la statua del Cristo Risorto e quella della Madonna con un singolare abbigliamento che rivestirà i due simulacri, simboleggiando la Resurrezione appena avvenuto. Ci sarà soprattutto lui, Gesù, a sfilare con una fascia color rosso e oro, con l’aureola. Ed anche lei, la Madonna, bianco vestita, con decorazioni color oro, il manto azzurro, quell’incantevole velo di pizzo, la corona sul capo e un bouquet di fiori stretti stretti nelle mani.
LA CAGLIARI CRISTIANA e turistica, la città delle tradizioni è anche e soprattutto questa. Non è solo Sant’Efisio (per quanto una splendida sagra) o il Santo Natale. Perché la Settimana Santa rappresenta uno dei momenti più intensi della vita religiosa di un’intera città.
Porta tanta gente in chiesa, è una attrattiva che Cagliari ha la fortuna di possedere; soprattutto in questi tempi difficili, di sofferenza, dove si ha bisogno di socializzare, di unire. Seguendo il corteo, seguiti dagli astanti che si sentono coinvolti.
Brave e laboriose, come sempre, le Confraternite coinvolte in questi riti: l’Arciconfraternita della Solitudine, quella del Santissimo Crocifisso, l’Arciconfraternita Gonfalone sotto l’egida – appunto – di Sant’Efisio martire. Ed anche lei, la Congregazione Mariana degli Artieri di San Michele.
VENERDÌ SCORSO era “di Passione” e ha preceduto la Domenica delle Palme con la suggestiva Processione de Is Misterius. A organizzarla, come sempre, l’Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso. Ed ora, dopo il Martedì Santo, il Mercoledì, Giovedì, è giunta l’ora del Venerdì Santo. Aspetteremo la Domenica di Pasqua e il Lunedì dell’Angelo. Ad attenderci ancora una volta saranno le belle statue conservate nelle chiese coinvolte nei riti, capaci di affascinare, di far meditare come un miracolo che si ripete da centinaia di anni, generazione dopo generazione. Speriamo che sia ancora così. Come una preghiera per gli anni avvenire capace di avverarsi.
Marcello Polastri