Cagliari, era il 21 Dic 2014 quando scrivemmo il seguente fotoservizio.
Si è svolto sabato sera in un clima di raccoglimento spirituale il tour guidato dell’associazione Sardegna Sotterranea e stavolta, il team degli appassionati vanno alla scoperta di storie e di luoghi sconosciuti ai più, ha scelto la cima al colle di Buoncammino per avviare una passeggiata-esplorativa nel cuore di Cagliari e della sua storia.
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La scelta è caduta sul Convento dei frati cappuccini: visitarlo e conoscerlo per i suoi molteplici aspetti, i suoi angoli sacri, gli spazi esterni adibiti a orto, infine per scendere nei suoi sotterranei.
Nello storico tempio cristiano di Fra Nicola, a far gli onori di casa è stato padre Tarcisio, frate superiore dei Cappuccini. Al gruppo di visitatori ha raccontato, in una chiesa gremita, la storia dei frati minori in Sardegna. E non poteva certo mancare all’appuntamento Fra Lorenzo Pinna: proprio sabato scorso ha compiuto 95 anni ed ha deciso di abbracciare tutti i presenti.
Fra Lorenzo ha sospeso per un attimo l’incontro con i suoi fedelissimi (presenti in fila oltre 100 persone, accanto ai confessionali), e ha raggiunto il nostro gruppo a passo svelto. Un incontro che ha avuto luogo tra il simulacro e la vecchia cella di fra Nicola.
Fra Lorenzo, intervistato pubblicamente dal presidente di Sardegna Sotterranea Marcello Polastri e dal giornalista Alessandro Congia, ha svelato, usando un megafono nello storico orto di frati, diverse e inaspettate storie legate agli “spettri e alle anime di Cagliari.
Io stesso – ha aggiunto – ho avuto modo di vedere queste presenze nelle cavità piene di ossa del colle di Buoncammino.
Ciò ccadde una sera, mentre per caso, aprendo una botola nel convento, ritrovai tantissimi scheletri attorniati da una specie di energia particolare, leggermente luminosa, e che nel buio pesto creava sagome umane“.
Spettri, anime, cosa di preciso?
Ricordo un frate che era solito levitare, e non si trattava del dono dell’obiquità.
Lo ricodo come un grande uomo che, atraverso il suo credo, fece proseliti; aiutava i poveri grazie ai doni che Dio concede a tuti gli uomini, anche quando siamo sconfortati, oppure ci sentiamo soli“.
Dal giardino del convento, Marcello Polastri ha salutato, a nome di tutti i visitatori, questo grande personaggio e figura spirituale, che ha definito “pacatamente carismatica, un grande maestro di vita il nostro Frate-speleologo” come hanno confermato i presenti.All’evento ha preso parte una folla di curiosi che, nel giro di pochi minuti, cresceva sempre più.
Fabrizio Raccis, giovane poeta cagliaritano, ha interpretato con grande passione le sue liriche, nel silenzio “assordante” della terra nera e poetica di Cagliari.
La serata si è conclusa con un bel brindisi finale, stappando qualche bottiglia spumante in previsione per un nuovo anno, “affinché sia ricco di luoghi da esplorare, da raccontare e da vivere all’insegna di un processo di valorizzazione e fruibilità“.Insomma, l’obiettivo è stato trovare il bello e mostrarlo, anche nei luoghi abbandonati e dimenticati della Sardegna, per “adottarli” e viverli intensamente, con Sardegna Sotterranea.