Fra Lorenzo racconta…
Oggi è il suo compleanno, 96 anni e la felicità sprizza dai suoi occhi. Parliamo di Fra Lorenzo, il frate cappuccino anziano più conosciuto a Cagliari. Varcò il portone del convento quando era poco più che bambino. Ad accompagnarlo c’era suo padre. “Non voleva che io mi facessi frate” ci confessa.
“Poi babbo si abituo’ perché quando Dio chiama, nessuno può impedire la sua volontà“.
Entro così a vivere nell’umile convento r ealizzato a ridosso del l’anfiteatro romano allorquando i frati curavano i devoti con le piante locali, realizzarono con grande amore un vasto agrumeto.
Le sue parole, precedute da un sorriso radioso incorniciato dalla candida barba, proiettano l’opera di evangelizzazione che i frati capuccini della Sardegna offrono da secoli ai fedeli. Dispensando aiuto, attenzioni e premura verso il prossimo.
Negli anni della seconda guerra mondiale c’era chi, tra i frati e più d’altri Fra Lorenzo, che si occupò di raccogliere le erbe medicamentose “per curare i mali fisici e i dolori dei feriti. Per quelli della mente, oltre a chi di competenza medica – prosegue sorridendo – dovrebbero bastare le buone parole, la volontà e il discernimento“.
Fra Lorenzo ci riceve nell’orto
Amante dei presepi (come non citare quello “parlante” che ha realizzato nelle cantine del medesimo convento?), Fra Lorenzo si è anche occupato della farmacia dei cappuccini. Qualche comparsa in TV, sempre e comunque per divulgare “il verbo di Dio”, da questa mattina non fa altro che ricevere centinaia di auguri. Forse migliaia. Amici, parenti, persone che sono state aiutate (e che ancora ricevono aiuto) da lui, frate cappuccino umilmente carismatico, si mostrano commosse ogni qualvolta incontrano il suo sorriso.
Fra Lorenzo è una vera “istituzione” a Cagliari, o meglio, in Sardegna per la sua umiltà, l’aiuto che offre e la sua sempre presente disponibilità “verso chi soffre”.
Anche se le buone azioni come la carità, non hanno etichette o nazionalità. Porta in tasca il guanto di padre Pio, un frammento di sudario di Fra Nicola. Conserva gelosamente, come tesori inarrivabili, tanti oggetti (ed anche storie) su Sant’Ignazio. Quelle pronunciate da Fra Lorenzo sono sempre parole speciali: ragionate ma speciali tanto da sembrare, o forse essere spontanee, e non estranee ad ogni occasione. E’ così anche la sua benedizione, pronunciata in modo serafico.
Lo sapeva bene padre Candido Amantini che donò al frate cappuccino cagliaritano la sua croce, quella esorcistica ed il suo rosario che utilizzo per curare gli ossessi e gli indemoniati.
Vivendo nel convento dei frati cappuccini di via Sant’Ignazio da qualche decennio, conosce dei Cagliaritani che lo seguono ed anche del medesimo edificio, ogni segreto.
Con parole semplici ma profonde, nella
video intervista che realizzai nel 2013, traspare tanto del suo “
esser umile servitore dell’umanità“.
La riproponiamo oggi, augurandovi Buona visione (clikka
Qui).
A Fra Lorenzo: tanti auguri. Di cuore.
Marcello Polastri
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