Ci sono storie incredibili che sono realmente accadute anche se fanno male. Così è la vita ed anche per questo Sanluri ha un nuovo monumento che testimonia perché la Sardegna tutta abaia una storia da ricordare.
Era il 17 luglio 2003 quando, in località Baccu Managus, alle porte del paese di Samassi (CA), il giovane MASSIMO CASU, allora componente della squadra del Distaccamento Vigili del Fuoco di Sanluri, interveniva per spegnere un incendio di sterpaglie.
Le fiamme minacciavano di propagarsi oltre la strada, causa il forte vento. L’uomo venne travolto da un autocarro che non rallentava la sua veloce corsa nonostante le segnalazioni di pericolo adottate, sacrificando la giovane vita ai più nobili ideali di abnegazione e di spirito di servizio. Perché Massimo, con encomiabile slancio ed elevata professionalità, si era imbattuto – come sempre faceva – nell’opera di spegnimento del fuoco.
Solo che stavolta la morte è sopraggiunta fulminea, inattesa e spietata. Massimo si sarebbe dovuto sposare proprio quel 17 luglio; la sua futura moglie, Roberta, era all’ottavo mese di gravidanza.
Ora è tempo di non dimenticare.
In tanti continuano a parlare di MASSIMO CASU come una vittima innocente del lavoro. A Sanluri infatti, proprio ieri, in un assolato venerdì 3 giugno, la cerimonia di intitolazione del Distaccamento dei vigili del fuoco “alla memoria del Vigile del Fuoco Massimo Casu, Vittima del dovere“, così recita la targa accanto alla statua che è stata scoperta nel cortile d’accesso alla caserma dei pompieri.
CASU nacque a Cagliari il 27 gennaio 1968 e ricevette dopo la sua morte la Medaglia d’oro al Valor Civile alla Memoria. Ad assegnargliela fu il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della ricorrenza di Santa Barbara (4 dicembre), Patrona dei Vigili del Fuoco.
Questa la motivazione:
“Componente la squadra del Distaccamento Vigili del Fuoco di Sanluri interveniva sul luogo dove si era sviluppato un incendio di sterpaglie che minacciava di propagarsi oltre la sede stradale. Mentre si apprestava, con encomiabile slancio ed elevata professionalità, nell’opera di spegnimento, veniva travolto da un autocarro, che non rallentava la corsa nonostante le segnalazioni di pericolo adottate, sacrificando la giovane vita ai più nobili ideali di abnegazione e spirito di servizio“.
Nell’ottobre del 2004, nella città di Cagliari, e’ stata intitolata una piazza a Massimo Casu. Ed ora una bellissima statua, a Sanluri, che lo ritrae a figura intera mentre questa vittima morta sul posto di lavoro spegne un incendio. Con quel sorriso che lo contraddistingueva incorniciando il suo immancabile pizzetto.
Marcello Polastri