Tantissimi auguri a tutte le donne, di oggi e di ieri, per sempre, non solo in questa giornata di Festa nazionale che ci fa venire in mente i successi del gentilsesso Made in Sardegna.
DONNE intraprendenti, orgogliose e fiere che in tanti campi, dalla letteratura alla scienza passando per la politica e il potere, hanno portato come in un deserto, tanta speranza e amore. Germogli di vita vissuta che ha lasciato il segno. Perchè in tante hanno raggiunto traguardi inattesi e superato molti ostacoli.
Questa pagina si arricchirà ancora, ne siamo certi, anche con la vostra collaborazione. Se lo vorrete.
ELEONORA D’ARBOREA, o Elianora (Molins de Rei, 1347 circa – Giudicato di Arborea, 1404 circa) è stata la straordinaria giudicessa d’Arborea, affermatasi in Sardegna come politica dal pugno di ferro e al tempo stesso dotata di grande sensibilità.
Si affermerà in Sardegna anche per l’aggiornamento della Carta de Logu, raccolta di leggi per lo più riformistiche promulgate dal padre Mariano IV e rivisitate dal fratello maggiore Ugone III.
È il simbolo della Sardegna del passato e delle donne che, ai suoi tempi, molto raramente potevano “far politica”. Una eroina e regina tutta d’un pezzo!
Cosa dire poi della bellissima e carismatica DONNA VIOLANTE CARROZ.
Nata nel 1456 da Violante de Centelles e dal Vicerè e conte Giacomo, gli succedette, ad appena tredici anni, nel 1469.
IL FEUDO, il più significativo della Sardegna dopo l’estinzione del giudicato d’Arborea, comprendeva il Sarrabus, la baronia di San Michele, la Marmilla e l’Ogliastra.
LA GIOVANE, sotto tutela di Niccolò Carroz d’Arborea rappresentava il secondo caso di successione femminile dopo quello della bisavola Violante I (1372-1408), figlia di Berengario II, vissuta nel periodo di Eleonora d’Arborea che spesso la contrastò.
Per alcune sue azioni e decisioni venne chiamata “la sanguinaria”.
ALTRE DONNE INTRAPRENDENTI… CON o senza I BAFFI!?
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Era il 1705 e nacque, nel mese di giugno, la prima guerrigliera politica donna, LUCIA DELITALA.
Originaria di Nulvi, in Sardegna, divenne il Capo indiscusso della propria casata che guidava dall’Anglona, Gallura e parte del Monteacuto la lotta di resistenza all’invasore sabaudo. Si distinse per la sua forza e il coraggio.
Così la descriveva il viceré Carlo Amedeo Battista di San Martino d’Agliè di Rivarolo, in una lettera al re Carlo Emanuele III: «Non si è voluta sposare per non dipendere da un marito, secondo quanto lei stessa afferma.
Ha due mustacchi da granatiere e usa le armi e il cavallo come un gendarme».
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Di lei si diceva che: “Temuta e rispettata come una regina guerriera, Donna Lucia Delitala Tedde è vissuta nel periodo della guerra di successione spagnola. Era la donna mascherata in cui la matrice fuorilegge si intersecava col sentire patriottico. Con le sue gesta spinse il popolo a reclamare la propria libertà”.
Chi si aggiudicò primo NOBEL d’Italia per la scrittura? Grazia Deledda. Era il 1906 e gli autori italici, che ancora scrivevano con il pesc’in man’, rimasero sbalorditi anch’essi dai versi poetici e di una profonda acutezza visiva della romanziera Sarda.
Ma facciamo un salto “leggermente” indietro nel tempo: sapete chi era la Vedova Todde di Cagliari?
Una menzione a parte merita l’attività di un uomo, lo scultore piemontese Giuseppe Maria Sartorio. Questo artista, è presente con un gran numero di opere d’arte realizzate nella seconda metà del 1800 in Sardegna.
Tra esse spicca il monumento dedicato all’avvocato ed economista Giuseppe Todde realizzato fra il 1895 e il 1897 ed ora visibile nel Cimitero monumentale di Bonaria a Cagliari.
Ma dell’edicola contenente il busto del defunto, entro un arco a tutto sesto sostenuto da due mensole che poggiano su pilastri, spicca lei, una DONNA, che commissionò questo monunento funerario per il MARITO.
Ed è così che la VEDOVA TODDE vive ancora tra noi.
Il primo medico condotto “donna d’Italia”? Adelasia Cocco. Era il 1914 e il Comune di Nuoro si rifiutò di firmarne la nomina a questa graziosa e attivissima signora!
Ai funzionari del Comune pareva assurdo ritrovarsi davanti una donna medico. Una cosa del genere non si era mai sentita. E invece Adelasia era una dottoressa tutta d’un pezzo. Che si distinse per la sua tenacia e per la sua professionalità: aiutò migliaia di pazienti!
DANIELA DUCATO, imprenditrice sarda, nel periodo della Festa della Donna 2015 è stata nominata Cavaliere della Repubblica. Fondatrice di Edizero, produce beni utilizzando solo eccedenze e residui vegetali, animali e minerali.
CATERINA MURINO, premio “Mamuthone ad honorem 2016”, ricevuto in modo simbolico a Mamoiada all’apertura del Carnevale con la doppia uscita di Mamuthones e Issohadores il 7 e 9 febbraio 2016.
Inizialmente decisa a intraprendere la professione medica, vira verso la carriera di modella e contemporaneamente attrice, divenendo assai conosciuta e apprezzata.
EMANUELA LOI, agente di Polizia italiana, medaglia d’oro al valor civile. Originaria di Cagliari, dove nacque il 9 ottobre 1967 morì a Palermo mentre prestava servizio.
Si trattò della strage di via D’Amelio, era l’attentato di “cosa nostra” a Paolo Borsellino.
Laddove, in tanti campi, dalla letteratura alla scienza, passando per la politica ed il potere, prima c’era il deserto, c’è stata chi, come avete visto, tra le donne sarde ha costruito presente e futuro, lasciando il segno. Portando soprattutto luce, grandezza e tenacia. Grandi donne che raggiunsero e continuano a superare tanti traguardi.
Marcello Polastri