Si nasconde, sotto uno dei più alti colli di Cagliari, una fitta rete di passaggi sotterranei. Tunnel che dal Castello conducevano al porto passando sotto le case e le strade, collegando chiese e conventi.
Da un lato, se le leggende propendono per l’esistenza di passaggi nascosti sotto ciascuna fortezza che si rispetti, nel Castello di Cagliari certe dicerie sono nate su solide basi storiche: i passaggi segreti, in questa città, esistono e sono anche tanti.
Un lungo tunnel, ad esempio, è situato nell’area del Bastione di Saint Remy. Altri due sotterranei, da via Università si dirigono fuori dalla cinta muraria passando sotto la Porta dei leoni. Via Manno, ai piedi del Castello, è praticamente attraversata in lungo e in largo da diverse gallerie. E siamo solo all’inizio perchè la storia si fa ancor più interessante.
Prima della nascita di Porta Cristina che dal 1825 consente l’accesso da Ovest al quartiere storico di Castello, la rocca turrita del Castrum Caralis era accessibile per mezzo di una grande cavità sotterranea dotata di diverticoli.
Superato questo tunnel, opportunamente chiuso da grandi cancelli e quindi controllato da cavalieri armati, si presentava alla vista dei viandanti la Porta di Cagliari. Era inglobata nel complesso delle carceri regie, nell’area che successivamente ha preso il nome de l’Arsenale, tra l’omonima piazza e la cittadella dei musei.
Pochi, però, sono al corrente dell’esistenza dei passaggi segreti e di diversi camminamenti celati sotto la Torre e la Porta di San Pancrazio, dotata un tempo di ponte levatoio.
La leggenda racconta che ad usare i passaggi segreti furono, nel Medioevo, i cavalieri. Avrebbero avuto la necessità di scortare in gran segreto, dalla Torre di San Pancrazio, i detenuti che in essa erano venivano imprigionati. Quasi certamente però, lo scavo di queste gallerie, è stato escogitato per favorire le sortite; per consentire ai Castellani di sorprendere i nemici e di colpirli alle spalle, specialmente in caso di assedio, usando un piano di ripiego.
Di recente, l’associazione Sardegna Sotterranea ha avuto accesso a questo mondo capovolto, composto da sotterranei molto grandi. Leggende a parte, infatti, questa rete underground si presenta in tutto il suo fascino plurisecolare, è una sorta di ragnatela composta da corridoi oscuri, alti circa 3 metri e larghi almeno 2.
Osservandoli attentamente, i tunnel, hanno le sembianze di strade segrete e abbiamo scoperto che furono realizzati con una grande trincea aperta nel terreno roccioso, e poi voltata a botte, usando grandi conci calcarei. Non sappiamo se potevano ospitare carrozze trainate da cavalli. Risulta che, a partire dal 1500, con l’avvento di nuova artiglieria e delle polveri esplosive, divennero cannoniere. Luoghi reconditi nei quali, con l’uso dei cavalli, venivano trascinati pesanti cannoni.
Questa rete sotterranea, che incontrava grandi sale, era stata anche dotata di temutissime palle di ferro per armare appunto i cannoni. E quando scoppiava la guerra, i sotterranei bui e a tratti spettrali, si animavano con le luci delle candele e delle torce. Un via vai di uomini armati raggiungevano le rispettive postazioni e dalle bocche da fuoco (grandi fori posti alla base delle cortine murarie del Castello), una, due, e di nuovo… tante esplosioni. La guerra sotterranea era cominciata!