Dentro la “grotta” simboli esoterici e scritte che inneggiano al diavolo.
Questo il titolo del quotidiano l’Unione Sarda del 24 gennaio 2013.
Scavalchi la recinzione del terreno sportivo dell’istituto Alberti e ti ritrovi immerso nella roccia e nei cespugli.
Via Ravenna, a pochi passi dalla Basilica di Bonaria, c’è una sorta di rifugio dove si ritrovano i satanisti.
Una “grotta” che non lascia spazio all’immaginazione ma certifica con scritte (“lasciate ogni speranza o voi che entrate”) e simboli esoterici (croci rovesciate), il richiamo ai riti dei satanisti. Non solo i graffiti rimandano al sabba ma anche una sorta di arredamento naturale che si trova all’interno del rifugio: un blocco di cemento al centro che probabilmente serve come tavolo e altre cinque pietre attorno adibite ad accogliere gli adepti.
Un vero e proprio luogo di culto dove si riuniscono i devoti del diavolo. Secondo il rapporto dell’associazione “Antiplagio” l’occultismo nell’Isola è vivo e fa proseliti: solo a Cagliari ci sarebbero un centinaio di maghi e stregoni.
Vedi l’articolo de L’Unione Sarda. Approfondisci con l’articolo di Fabrizio Raccis, scritto diversi mesi fa per Sardegna Sotterranea: Le messe nere nell’ospedale segreto.
APPROFONDIMENTO DI FABRIZIO RACCIS
Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate!
Troviamo questa celebre citazione nella Divina commedia di Dante, terzo canto dell’inferno. E ben si addice a un luogo situato in vico terzo Merello a Cagliari.
Località: ex ospedale sotterraneo.
Purtroppo questa frase nonostante possa mettere timore ai più, sembra avere insuccesso dinnanzia al via vai di adulti e meno giovani che vi accedono spesso.
Gli abitanti del quartiere sostengono da anni di intravedere sopratutto la notte strani movimenti in questa zona appartata di Cagliari, esattamente in viale Merello, dove diversi afictionados accedono nel vico III per raggiungere un vasto giardino abbandonato e, da li, addentrarsi deliberatamente nelle vaste cavità sotterranee della zona.
Si racconta che storie di riti occulti e messe nere avrebbero dimorato a lungo in questo luogo, spingendosi nelle viscere della terra, nei cunicoli sotterranei scavati un tempo dai romani per estrarre la roccia.
Le caverne della zona, ampie e articolate su vari livelli, sarebbero anche divenute un ospedale durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Lo attestano medicinali sparsi sul pavimento delle sale più recondite, ed una cappella sacra, con tanto di altare.
Purtroppo, però, questo altare cristiano è stato profanato nel corso dell’ultimo ventennio da mani sacrileghe, forse le stesse che hanno diopinto strani simboli inneggianti a Satana.
Roba da matti? Da invasati? Forse.
Eppure, stando ai fatti, alle tracce di candele nere squagliate su pareti e pavimenti dei complessi sotterranei, questo luogo underground fa accapponare la pelle.
Nel 1997 e nel 2003 la presenza del Gruppo cavità cagliaritane in compagnia dei giornalisti televisivi di TCS (con il giornalista Antonello Lai ad esempio) documentò i segni di eventi misteriosi legati ad alcuni ragazzi che sostenevano di essere stati sfiorati all’interno “dalle loro ombre”. Insomma: giovani visibilmente suggestionati dopo aver visitato un sito che, a sua volta, era meta di satanisti o psedudo tali.
Ci sono state alcune persone che hanno sostenuto di aver visto durante la notte strane presenze: ombre sinistre che girovagavano all’interno dell’ospedale, circondate da molte luci come una sorta di processione. Quel che è certo è un degrado materiale del sito, prodtto da mani in carne e ossa più che da spettri ipotetici.
L’ospedale ormai da parecchio tempo è meta degli assidui satanisti che sono attivi frequentatori del sito, dove si ritrovano per celebrare le loro “messe nere”. Ecco svelato l’arcano velo sinistro, che popola le mura di quell’edificio così antico e oscuro da divenire maledetto anche agli occhi di Dio.
Avrete presto altre notizie sulle condizioni e sullo stato attuale di questo antico rifugio che fu morte e salvezza nel periodo di guerra per molti nostri lontani parenti.
Negli ultimi anni, dopo numerose segnalazioni e libri-inchiesta, con tanto di denunce alle autorità (ricordiamo il libro Nero profondo di Marcello Polastri), il sito era stato sigillato e la cancellata ripristinata perfettamente.
Da qualche anno pero’, quel luogo che sembrava divenuto tranquillo e privo di schiamazzi notturni, del via vai notturno di macchine e scooter nel vicoletto, è divenuto nuovamente un posticino da brivido, tanto caro a chi, usando la vernice colorata, ama imbrattare pareti calcaree di grotte ultramillenarie e importanti.
Di recente, alcune segnalazioni, ci hanno invogliato ad effettuare un sopralluogo nell’area. Pur senza accedere alla cavità abbiamo potuto constatare che la nuova ringhiera è stata divelta.
Un nuovo abbandono del giardino e delle sue imponenti grotte regna sovrano in questo angolo infernale di Cagliari. Che, se opportunamente valorizzato, ancor prima ripulito e messon in sicurezza, diverrebbe un paradiso.
Fabrizio Raccis
Ps. Da un recente sopralluogo del GCC svoltosi il 12 Agosto 2012 in viale Merello a Cagliari, e’ stato appurato che l’ingresso del sito sotterraneo e’ stato chiuso e, finalmente, il sotterraneo non e’ piu’ accessibile ai malintenzionati.
Purtroppo, dall’articolo pubblicato nel mese di Gennaio 2013 da L’Unione Sarda apprendiamo che, per l’ennesima volta, sono stati deturpati siti in nome di ritualità particolari.