Arresti a Cagliari in una immagine di Federica Lai.
Cagliari. Un via vai continuo di persone, tutte con la voglia matta di consumare droghe ma ancor prima di acquistarle. Alcuni uomini e donne si mettevano in fila per accedere nelle case-parcheggio (al civico 94 di via Is Mirrionis, angolo con via Timavo) dove alcune cantine e appartamenti sono stati “da tempo” trasformati in market dello spaccio. “Mancava solo l’aggeggio per prendere i bigliettini numerati per rispettar la fila” affermano i Carabinieri nel corso della conferenza stampa che si è appena conclusa questa mattina in via Nuoro.
Scorrono, nella tv durante la conferenza stampa, le immagini realizzate durante le operazioni di perquisizione, ma soprattutto durante l’irruzione alla quale hanno preso parte oltre cento uomini dell’Arma dei Carabinieri.
Il PM di turno informato dei fatti è la dottoressa Cariello ma da ieri, sostengono i Carabinieri, “tre decreti di perquisizione sono stati firmati per poterci veder chiaro su cinque appartamenti sospettati, rivelatisi luoghi dello spaccio”.
Parte della droga e dei soldi sequestrati.
Al loro interno c’era di tutto: cassaforte per custodire i soldi, la cassa, i panetti di fumo, la marijuana, le bustine con la coca e l’eroina. Ecco i numeri: 5 chili di marijuana, 12 di hascisc, oltre un chilo di cocaina, circa 25 grammi di eroina; oltre 15 mila euro in banconote di piccolo taglio.
“Abbiamo beccato con le mani nella marmellata diversi soggetti, giovanissimi e disoccupati. E c’erano anche non meno di dieci cani da guardia, dei pit-bull che fungevano anche da vedetta, ed ora affidati al servizio comunale di competenza” afferma il Capitano dei Carabinieri Eugenio Fatone.
Dopo le attività investigative e l’irruzione effettuata alle 15 di ieri dai Carabinieri, in collaborazione con i Cacciatori di Sardegna, finiscono in manette 11 maggiorenni trasportati nel carcere di Uta mentre 2 minori “ai domiciliari” sono stati affidati ai genitori.
“Non si escludono imminenti novità con le indagini che andranno avanti esaminando i dati dei telefoni cellulari sequestrati agli spacciatori” afferma Piero Meloni, comandante dei Carabinieri della stazione di Sant’Avendrace.