Graffiti alla base delle pareti di roccia di una cavità sotterranea sono stati individuati dagli speleo urbani a Cagliari.
Il Gruppo Cavita’ Cagliaritane e Sardegna Sotterranea in collaborazione con il Centro Sportivo Educativo Nazionale durante una ricognizione sotto la città hanno individuato una serie di scritte incise con un oggetto metallico (?), forse con la punta di un chiodo che ora sono al vaglio degli studiosi perché di non facile lettura.
Parrebbero, sulle prime, ascrivibili al tempo della seconda guerra mondiale ma esiste anche la possibilità che a incidere la roccia siamo stati gli antichi cavapietre.
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L ‘avvistamento ha avuto luogo nelle cavità sotterranee tra piazza d’Armi, viale San Vincenzo e Merello. Una delle zone cittadine che vanta il maggior numero di caverne: ex cave di pietra come la Grotta Su Stiddiu, importanti dal punto di vista storico, riusate nel 1943 come rifugi d’emergenza durante i bombardamenti aerei.
Accanto ai graffiti, anche i resti di piccole ossa forse trasporti dai rigagnoli che d’acqua.
Quel che le cavità sotterranee di Cagliari conservano sono spesso resti di civiltà perdute: cocci vecchi di secoli, segni del passaggio di uomini antichi, reperti archeologici conservati negli strati più profondi della terra.
Meritano una attenta osservazione per meglio capire il rapporto dell’uomo con il territorio: la sua antropizzazione ad esempio, ma anche gli usi e le consuetudini di vita in una bella città come Cagliari. La cui storia, plurimillenaria, anche dai sotterranei modellati dall’uomo.