Cagliari. Sotto la città si dipana una rete sotterranea di cunicoli, antiche cisterne e svariate caverne usate nei secoli passati. Ci sono anche loro, i resti delle terme foranee.Pezzi di storia che riposano sotto l’asfalto e che – ogni qualvolta rivedono la luce – ci offrono nuove visioni sull’identità perduta del capoluogo della Sardegna.
Cagliari sotterranea è un mondo tutto da scoprire. E’ una città scavata nel duro calcare e forse mai osservata abbastanza. La città del buio è essenza di roccia, è vuoto al tempo stesso. Pensiamo per un attimo a quanti blocchi calcarei furono estratti sottoterra per dar forma e consistenza ai palazzi e alle fortificazioni.
Gli edifici cittadini realizzati con la pietra cantone esistono anche grazie a queste cavità, ai vuoti creati nelle immediate vicinanze di chiese e palazzi. Ne sono una valida testimonianza le cave di pietra scavate dai Cartaginesi e dai Romani nelle colline urbane, riusate anche nel medioevo per cavare roccia.
Distanti dalle colline esistono anche altri tesori capovolti, ipogei che sono parte integrante della storia e del vissuto cittadino. Ed ogni tanto questo regno incantato di sotterranei rivede la luce. E’ capitato anche di recente: cinque operai si sono imbattuti nell’ennesima scoperta, hanno ritrovato un sotterraneo. Il fatto è accaduto il 19 febbraio scorso nella centralissima via Roma.
Era buon mattino e procedevano i lavori per la riparazione di una condotta fognaria. Scava scava, dentro la buca posta al centro della strada sono riaffiorati alcuni mattoni di terracotta e, sotto la terra di riporto, è riemerso dall’oblio del tempo un passaggio sotterraneo.
La volta della cavità è “a botte”, le pareti laterali invase dalle ragnatele furono rivestite da misteriosi edili con uno spesso strato di malta idraulica. Quel che sorprende sono le diramazioni visibili al suo interno: un crocevia consente di accedere fin sotto alcuni istituti di credito cittadini, passando in gran segreto sotto le strade del centro storico.
E allora, di cosa si tratta, quali sono le origini di questo passaggio segreto?
Una leggenda ritiene che tunnel simili a quello ritrovato in via Roma si dipanerebbero sotto le vie del centro storico perchè fungevano da vere e proprie vie di fuga. Erano utili per scappare dal distante Castel di Castro in caso di sortite e di assedi.
Nel Medioevo era infatti consuetudine scavare, al di sotto delle fortezze, vari passaggi segreti e nascondigli. Ed in tal senso il Castello di Cagliari non fa eccezione alla regola.
Racconti di grande suggestione asseriscono che la fortezza più grande della città, Castedd’é Susu, era dotata di vie di fuga che conducevano nella zona del porto e che avrebbero riutilizzato preesistenti cunicoli, come ad esempio i tratti dell’acquedotto romano. Una situazione analoga potrebbe riguardare il sotterraneo che ha rivisto la luce nei pressi del porto. Peccato, però, che gli speleologi del Gruppo Cavità Cagliaritane, poco dopo la scoperta abbiano appurato che l’ipogeo, nel 1800, divenne una fognatura.
Peccato che, sulla sua volta, individuato e riparato il tubo rotto, gli operai-scopritori hanno richiuso l’accesso alla Cagliari sotterranea, in quell’assolato 19 febbraio 2014.
E così, una porzione della città di sotto che ha rivisto la luce, seppure per brevi attimi, è stata confinata nuovamente tra i segreti della città moderna. Sotto il traffico e la frenesia quotidiana di una Cagliari che dimentica.
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