La Dea Madre di monte d'Accoddi, uno dei simboli dell'antichità sarda

Addio al massimo tra i massimi: Giovanni Lilliu, il nostro Archeologo.

Siamo profondamente rattristati da una notizia: il “papà dei Sardi”, quel conosciutissimo archeologo, su lui, Giovanni Lilliu è scomparso…

Aveva 98 anni Giovanni Lilliu, pubblicista e politico italiano. Conosciutissimo nel mondo accademico e accademiuco dei Lincei. Era ritenuto il massimo tra i massimi conoscitori (e soprattutto divulgatori) della Civiltà nuragica.

Nato a Barumini il 13 marzo 1914, l’archeologo di fama internazionale noto per aver riportato alla luce il complesso nuragico “Su Nuraxi” del suo paese natale, è morto.

Un abbraccio forte, “Tziu Giovannino”, uomo di grande valore e studioso impareggiabile.

Il Gruppo Cavità Cagliaritane e le associazioni tutte che collaborano con noi, si stringono affettuosamante ai familiari, amici e conoscenti di Giovanni Lilliu.

 

 

 

NOTA DIFFUSA DALLE ASSOCIAZIONI CULTURALI RIUNITE

Gentilissimi amici,

cari colleghi,

 

Abbiamo appreso da Barumini della notizia che il “papà dei Sardi”, Giovanni Lilliu, archeologo di fama, ci ha lasciato.

Con la presente vi domandiamo di ricordare, del grande  Archeologo Lilliu, sia la sua indiscutibile professionalità ma – sopra ogni cosa – il suo forte e passionale attaccamento alla Sardegna. La sua anima di indagatore delle “cose” sarde, facendole conoscere prima di tutto ai Sardi e opi ai “continentali”.

Con Giovanni Lilliu, sapete, perdiamo un grande accademico dei Lincei ma sopra ogni cosa un giornalista pubblicista che amva raccontare, far parlar le pietre.

Scalinata nuragica a Barumini

Alla passione per l’archeologia e per il giornalismo, in Giovanni Lilliu sembrerebbe aver albergato la passione per la sua terra: la Sardegna.

Lui conobbe la passione per la storia, quella che lo portò – di li a poco – ad interessarsi dell’archeologia, a scavare le polveri del tempo, a rovistare negli archivi della memoria sarda.

Lui che iniziò con una semplice passeggiata su una collina che seppelliva millenni di storia nuragica, quel lontano giorno, a Barumini, è ora andato via da questa terra ma resta, di lui, un ricordo indelebile, un segno incancellabile nei luoghi che indagò, nei mille archivi e biblioteche che ha solcato, nelle conferenze fatte ovunque nel mondo per parlare di Sardegna e dei Sardi, dei nostri monumenti unici e rari che in tanti ci invidiano.

Per tener vivo il ricordo del Grande tra i grandi archeologi sarebbe bello intitolare un monumento a Cagliari, capoluogo della Sardegna, alla figura di Giovanni Lilliu che salutiamo con un commosso abbraccio.

Ora, guardare i nuraghi significa cogliere sia le fatiche degli antichi che gli innalzarono, sia quelle degli studiosi che ci hanno permesso di capire di più sulla nostra storia, coma ha fatto appunto Giovanni Lilliu.

Marcello Polastri, Angelo Pili, Diego Scano

A nome di tutte le associazioni culturali:  Associazioni Gruppo Cavità Cagliaritane, Sardegna Sotterranea, Turisti per Cagliari, Aloe Felice, Amici di Sardegna.

 

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