A Settimo c’è un tempio a pozzo da valorizzare: Cuccuru Nuraxi

Il più importante tempio a pozzo sotterraneo della civiltà nuragica è situato a Settimo San Pietro, piccolo centro abitato della Sardegna a pochi chilometri da Cagliari.

Le scritte accanto al pozzo preistorico.

Le scritte accanto al pozzo preistorico.

Peccato, però, che questo luogo dell’identità della Sardegna nuragica indagato nel 1960 dagli archeologi Giovanni Lilliu ed Enrico Atzeni, appaia come abbandonato.

Di certo non riceve le visite dei turisti. Non mancano quelle di quanti firmano con il pennarello le strutture della zona, magari dopo aver visitato l’antico TEMPIO SOTTERRANEO dedicato al culto delle acque

Un cancello aperto sulla strada rionale, rifiuti e sterpaglie che introducono la nostra passeggiata, cedono il posto all’ipotesi che questa collina sia un tesoro archeologico incompreso o  comunque non considerato a dovere.

Rilievo e immagine del pozzo realizzati nel 1950 da Enrico Atzeni.

Rilievo e immagine del pozzo realizzati nel 1950 da Enrico Atzeni.

Eppure, l’area sacra per gli antichi, nasconde anche i resti di un nuraghe oltre a una spettacolare stanza sotterranea coperta a tholos, usando grandi massi: ingegno e bravura dei nostri padri del passato.

A creare quest’opera leggendaria è stata la civiltà nuragica tanto cara al “papà dei Sardi“, all’infaticabile archeologo Giovanni Lilliu.

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Al suo interno, il “nuraghe sotterraneo” custodisce un pozzo profondo una trentina di metri, le cui acque sono limpide e nelle quali si immerse nottetempo un archeologo subacqueo.

Ma perché lasciare un sito del genere in balia di chiunque decida di avventurarsi al suo interno, anche con il rischio di cadere nel vuoto?

Contattato telefonicamente, l’archeologo Alfonso Stiglitz, dichiara l’area come “importantissima dal punto di vista archeologico” e si farà “portavoce” della nostra denuncia.

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Questo video-servizio raccoglie infatti le segnalazioni di diversi lettori che da tempo hanno notato l’abbandono che affligge un’area da valorizzare ma ancor prima, da sottoporre ad un intervento conservativo.

Per il bene della cultura e dell’identità, da tramandare ai posteri, dell’isola che ci ospita.

Marcello Polastri e Alessandro Congia

Da: Casteddu OnLine del 4 settembre 2016.

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