Si chiama Storie di Case. E’ un sito sulle case del quertiere della Marina e sui loro proprietari fra ‘700 e ‘800. Nel complesso una bella ricerca, ricca di immagini in bianco e nero raccolte con grande dedizione unitamente ad una mole di dati sulle storiche case e i palazzi blasonati del quartiere La Pola o della Marina.
E ancora strade i cui nomi sono mutati nel tempo. Avete mai sentito parlare ad esempio della strada del pagatore?
Di quella dei cavalieri, degli Scarpari… oppure del Vico dei Preti?
Ora ritornano d’attualità, grazie all’indagine archivistica con la quale, i gestori del sito internet, hanno cercato anche gli antichi proprietari dei palazzi, sfogliato decine di migliaia di atti notarili con uno studio forse senza precedenti sul quartiere cagliaritano che affonda le sue radici nelle acque del porto.
Ed eccoci in via Sant’Eulalia a portata di un click, nei palazzi Belgrano e Novaro o, se preferite, in via Manno dentro la casa Capra o il palazzo del Duca di San Pietro, poco oltre l’oramai scomparsa chiesa dei Santi Giorgio e Caterina dei Genovesi.
Ancora, nella via Baylle, è possibile trovare l’omonima casa e pochi altri palazzi di grande bellezza noti solo ai buoni conoscitori della città.
Nel portale Storie di case, trovano ospitalità anche i palazzi di via Roma ricordati col nome del primo proprietario e che non rientrano nel periodo storico analizzato dal sito web: specchio informatico ed informativo, questo, di uno studio dettagliato tra la fine del 1700 e il primo Ottocento.
La fonte archivistica ispiratrice che ha stimolato la ricerca?
L’insieme delle dichiarazioni presentate dai Cagliaritani per il pagamento dei donativi straordinari del 1799 e del 1806 e 1807.
Quel contributo economico, chiesto ai Sardi per il mantenimento della famiglia reale scacciata dal Piemonte, ha reso possibile elencare, nelle vetuste carte, le rendite e le proprietà con i relativi redditi effettivi o teorici. Dichiarazioni che, oltre a una descrizione sommaria degli immobili, contengono dati preziosi per l’identificazione di interessanti contesti: il quartiere, le strade, i proprietari delle case confinanti, etc.
Dati preziosissimi ai quali si sono aggiunti quelli tratti da altri documenti e in primo luogo dall’Archivio di Stato di Cagliari (cause civili e penali), poi i documenti del Regio Demanio, le Regie Provvisioni e, soprattutto, gli atti notarili che rappresentano la fonte archivistica più importante forse più robusta su tutte le altre della ricerca.
Ad essa si sommano le cause dell’Archivio comunale, i documenti dell’Archivio di Sant’Eulalia ed altri ancora, senza dimenticare i dati genealogici ricavati dai registri delle diocesi e, prima fra tutte, quella Cagliaritana.
“L’auspicio – affermano i webmaster e ribadisce Guido Massacci – è di poter continuare e completare i dati: ogni volume di atti notarili di quel periodo è fonte di preziose informazioni e da essi abbiamo potuto aggiungere dati utili e confermare (o rivedere), interpretazioni già fatte.
Contiamo infine sull’eventuale apporto di altri, su segnalazioni e indicazioni utili che possano contribuire a riempire i tasselli mancanti, o sistemare più correttamente quelli già inseriti“. Per accedere al sito, clikkate QUI!
L’AUTORE DELLO STUDIO
Si chiama Guido Massacci ed è nato a Cagliari nel 1955. Dal 1978 si dedica a ricerche d’archivio iniziando dapprima con la ricostruzione della genealogia familiare di tutti i rami paterni e materni. Interesse che ha esteso alle famiglie di amici e di conoscenti attraverso la ricostruzione genealogica basata sulla quantità di dati rintracciati negli archivi diocesani.
Con la frequentazione di altri archivi, primo fra tutti l’Archivio di Stato di Cagliari, Massacci ha esteso le sue competenze, affinato le capacità e abilità di scovare dati altrimenti confinati nella sfera delle conoscenze di pochi. Membro del Centro Sardo Studi Genealogici e Storia locale, sin dalla sua nascita, nel dicembre 1999 ha contribuito alla Mostra documentaria curata dal Centro e intitolata: Le persone e i luoghi tra Settecento e Ottocento nel quartiere della Marina. Con altri soci del Centro di studio ha partecipato ad una più vasta ricerca sugli abitanti e sui proprietari della Marina. Impegno dal quale deriva il lavoro qui esposto, concentrato però sulle case del quartiere.