Il tunnel caserma della Marina Militare, chiuso da 70 anni, si nasconde nelle viscere del Colle San Michele. Ecco a voi uno dei segreti di Cagliari sotterranea.
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Un passaggio segreto lungo mezzo chilometro, dotato di una formidabile scalinata, di passaggi laterali per far fuoco sugli eventuali nemici. Ma anche di sale operative, un dormitorio, i servizi igienici.
Come mai? Perché quest’opera formidabile?
Chi, ancora dopo la seconda guerra mondiale cercava di accedere al sotterraneo al tempo in cui il colle soprastante, era di proprietà della MARINA MILITARE, rischiava la vita.
Sì, la collina di San Michele, con le sue altea antenne della Marina era ZONA MILITARE, limite invalicabile. Sorveglianza armata sia fuori che sottoterra.
Sotto la roccia, a – 60 metri, erano infatti all’opera, ancora nel 1950, i militari ed anche i minatori che sventravano la terra per riavarci stanze, ed altre cose segrete.
IL TUNNEL era accessibile sia da innamorata pertugio ricavato sul ciglio di via Cinquini, sia da una cava ai piedi del CASTELLO de Santu Miali.
Insomma nella parte opposta del colle, bucato e trapassato da un capo all’altro.
ORA C’È CHI STA RIPULENDO QUESTO TESORO NASCOSTO.
Per render possibile una serie di visite sono all’opera, da due settimane, i volontari delle associazioni Sesamo 2000 e ArcheoMil. Sardegna Sotterranea si occupa di farlo sapere ai più.
Perché UN LUOGO del genere, dotato anche di un dormotorio, di una sala per smistare “messaggi cifrati“, con con un pozzo ascendente, profondo 60 metri, merita di poter essere conosciuto.
Era, o meglio sarebbe dovuto diventare una sorta di caserma sotterranea celata. Che, a metà maggio, aprirà al pubblico in occasione della prossima manifestazione Cagliari Monumenti Aperti.
Progettato nel 1950 circa doveva diventare una stazione radio segreta della Marina ed invece, questo sogno, si è infranto con l’abbandono dei lavori più o meno nel 1960.
Si tratta di una galleria alta 3 metri ed all’incirca altrettanto larga.
Da ragazzini, alla fine del 1990 quando il suo ingresso situato in via Sirai era ancora spalancato, la battezzammo la grotta dei 200 scalini.
Sì, per quanti hanno vissuto alle pendici del Colle San Michele, dire “andiamo ai duecento” significava “andiamo per le grotte della città“.
Chiusa e quasi dimenticata per decenni, da più di mezzo secolo, questa galleria presenta il suo accesso in via Cinquini e l’uscita in una cava alle spalle del Castello di San Michele.
Nel primo caso, il varco principale antistante la fermata dell’autobus CTM, è stato dotato di un robusto portone (e verrà spalancato per i curiosi di Monumenti Aperti), nel secondo caso, l’uscita del tunnel nella parte opposta della montagna, è impedita da una frana.
La cavità sotterranea è stata per generazioni di giovani -una sorta di parco giochi oscuro ed avventuroso.
Un luogo irto di ostacoli: al suo interno, nelle stanze adibite a servizi igienici dotati anche di docce, gente senza scrupoli ha abbandonato scocche di motorini di origine non identificata.
In compenso un tunnel rivestito con del cemento armato, con le sue stanze segrete, un pozzo ascendente, passaggi laterali dotati di feritoie per “freddare”, in caso di necessità, eventuali nemici.
Un tunnel da conoscere, perché offre un bell’esempio di architettura militare legata alle radio-comunicazioni.
Opera sotterranea che sarà costata un patrimonio, capace di collegare la via Cinquini con il soprastante colle San Michele attraverso lei, l’incredibile scalinata composta da 174 gradini.
Che per noi ragazzini, piccoli e curiosi, erano i mitici duecento o giù di lì.
Cagliari, 3 Marzo 2017.
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