L’Ospedale di Mussolini e altri segreti, tra tesori e vicende incredibili nel nuovo romanzo di Marcello Polastri.
L’opera letteraria si intitola: Alla scoperta dell’eremo perduto ed è stata pubblicata da La Zattera Edizioni.
Dal retro copertina del romanzo:
Accadono cose strane a Cagliari dove non tutto è quel che sembra e dove, al di sotto del manto stradale, si cela un mondo sconosciuto e misterioso.
Una Cagliari sotterranea intrisa di storie ormai dimenticate: omicidi e suicidi, medium e tesori nascosti, passaggi segreti e vicende di guerra.
In molti vogliono che l’oblio copra tutto, che il tempo sgretoli la roccia fino a farla diventare polvere, che il sole non splenda mai su verità scomode.
C’è invece qualcuno che vuole opporsi a tutto questo per comporre il mosaico delle storie dimenticate della città di sotto: è Poul Satrí, giornalista e investigatore di professione, speleologo e ficcanaso per passione.
E quando un’inattesa telefonata gli preannuncerà un nuovo lavoro, non avrà esitazioni perché finalmente potrà esplorare le grotte di San Guglielmo, nel centro di Cagliari, alla ricerca di una fonte dotata di poteri magici.
Questo primo viaggio ci presenterà Poul Satrì, la sua infanzia, la sua adolescenza, i suoi ricordi e le sue prime esplorazioni quando, con ancora i pantaloni corti, si calava furtivo nelle grotte di Tuvixeddu in compagnia della sua amata.
Ci condurrà poi all’interno della fossa di San Guglielmo alla ricerca della leggendaria fonte in un viaggio per chiese scomparse e sotterranei umidi per fare luce anche sulle tradizioni cagliaritane più spaventose.
E cercando la fonte dalle acque miracolose, le profondità della terra riveleranno dell’altro, un’enigma, un giallo che lo condurrà all’affannosa ricerca di risposte.
Lo speleologo lascerà spazio all’investigatore che scaverà nella Storia in un’avventura al tempo stesso affascinante e misteriosa, dove passato e presente convivono e dove, infine, anche l’uomo Satrì troverà se stesso.
DAL LIBRO… Alla scoperta dell’eremo perduto. Di Marcello Polastri.
“Per me la Fossa di Santu Lemu rappresentava una tessera mancante nel mosaico della Cagliari sotterranea.
Un pezzo che avevo finalmente la possibilità di scoprire e aggiungere. E qualcosa mi suggeriva che non sarebbe stato un pezzo qualsiasi”.
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