Ecco a voi l’Oricalco: metallo che rivestiva le torri di Atlantide

Secondo PLATONE, le “TORRI DI ATLANTIDE erano rivestite di ORICALCO“, una specialissima lega che è stata ritrovata per davvero. Compone infatti dei pesanti lingotti custoditi dalla sabbia del mare. 

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LA SCOPERTA è avvenuta nelle coste di Gela, in provincia di Caltanissetta, di fronte al litorale di contrada Bulala situato a est della città. Sono 47 i lingotti ritrovati. 

Altri 39 lingotti furono recuperati nel 2014, sempre nella stessa zona.

La notizia del nuovo ritrovamento  è stata ribattuta dal Corriere del Mezzogiorno il 10 febbraio scorso. 

I lingotti di Oricalco scoperti nel mare di Gela

La scoperta riveste una importanza del tutto speciale, perché i lingotti luccicanti di Oricalco, a tratti “aurei”, sono fatti di una lega metallica pregiata. Nello specifico è composta da rame e zinco.

Metalli presenti non dappertutto ma, di certo, ben noti in Sardegna, terra di miniere e di minerali pregiati estratti a partire dalla lontana preistoria.

Basti pensare al rame che compone i bronzetti nuragici, dapprima color aureo, non appena fuso e asciutto, poi tendente al verde con l’ossidazione.

Questo “fenomeno” non avverrebbe però per l’Oricalco che veniva usato, nell’antichità, per la realizzazione di oggetti di valore e per coniare monete.

Il nuraghe LOSA. Era una delle torri descritte da Platone?

Ne sono state ritrovate alcune  risalenti perlopiù al sesto secolo avanti Cristo. Grazie alla recente scoperta dei lingotti avvenuta a Gela, saremo solo all’inizio di uno studio per capire la provenienza del mitico ORICALCO? 

Di sicuro, ora, possiamo ipotozzzate che  Platone ci aveva visto chiaro. E magari aveva  ragione nel descrivere, nel Crizia e nel Timeo, le torri Atlantidee rivestite, appunto, di Oricalco.

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