DAL FONDO del lago riaffiorano i resti di un centro abitato con parti di tegole, mattoni di terracotta, pezzi di anfore e di strade.
Sì, perché le antiche strade romane individuate a Siliqua sono due, e come tali importantissime, vecchie di duemila anni e forse più.
Sotto: il nostro gruppo di ricercatori che nel 2016 ha effettuato dapprima il curioso avvistamento e poi, la ricostruzione di ben due arterie stradali romane.
IL RITROVAMENTO è avvenuto nell’agro di Siliqua durante un trekking, nell’invaso artificiale del Cixerri dove le associazioni GCC con la web community Sardegna Sotterranea e la cooperativaAntarias, dopo aver visitato la città militare abbandonata di San Giovanni, si sono portate sulle sponde del lago Cixerri.
Qui il ridotto apporto del fiume ha notevolmente abbassato, in quest’ultimo mese dell’anno, il livello dell’acqua. Pertanto il fondo del lago ha svelato alcune suggestive “presenze”.
È stato così avvistato e percorso dal gruppo di escursionisti, anche un imponente tratto di strada romana. È lunga quasi chilometro ed è stato anche scoperto che, parallela ad essa, sorgeva evidentemente anche un’altra strada.
L’abbiamo FOTOGRAFATA IERI, per la prima volta. Eccola…
Si tratta infatti di un doppio avvistamento stradale assai importante perché la prima strada riaffiorò nel 2011 ed allora era stata definita dagli esperti l’antica “a Karalis Sulcos” che, da Cagliari, in epoca romana conduceva alle miniere di Iglesias e forse alla leggendaria città di Metalla.
La medesima strada conduceva anche all’antico centro romano di Valeria, l’antesignana di Decimomannu per favorire il passaggio dei carri carichi di merci e materie prime.
LA SECONDA STRADA emersa nel fondo del lago è misteriosa eppure identica alla prima, con grandi massi ai lati ed un riempimento di ciottoli di fiume e pietre calcaree (assenti in zona).
La strada, composta da una massicciata alta 30 centimetri, con ghiaia di medie dimensioni e ciottoli (glareata) sembrerebbe orientata in direzione di Uta-Assemini.
Sarà la strada che conduceva a Porto Scipione, l’antico Porto dei romani che invarcavano merci e minerali dallo stagno di Santa Gilla?
Nel dubbio gli studiosi di Sardegna Sotterranea e di Antarias hanno pubblicato le immagini e un video a disposizione degli esperti.
“Per offrire alla collettività – conclude Marcello Polastri – più immagini della nostra storia e della nostra cultura che, diversamente, rimarrebbe patrimonio di pochi o celato nel fondo del lago Cixerri“.
Potrebbe anche trattarsi, nel caso della strada più lunga, della via extraurbana appena ipotizzata mentre, nel caso della seconda strada che però va ad immergersi nel lago, della via di penetrazione ad un centro abitato di epoca romana che il lago, appunto, ancora sommerge.
Pubblicato il 12 Dicembre 2016.