Quando gli antichi romani confinavano gli schiavi nella città di Metalla, per il condannato era giunto il tempo della dannazione: avrebbe finito i suoi giorni in una miniera.
Non in una miniera qualsiasi bensì nelle miniere della Sardegna e più precisamente a Metalla, nella più antica città mineraria per eccellenza dell’isola.
Già, ma dov’era situata METALLA? E com’era fatta questa città? Ammesso che fosse una città, ovviamente.
Di questo luogo sappiamo, attraverso la tradizione orale, che era considerato il fulcro dell’attività mineraria dei Romani nell’Iglesiente.
Ancora oggi, però, non si è riusciti a individuare con precisione la sua esatta ubicazione.
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In effetti non sappiamo con precisione dov’era situata Metalla.
Sappiamo anche che si tratta di un sito archeologico da riportare
alla luce. Anche se questo luogo potrebbe apparire a tratti
“mitico”.
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Anche se gli studiosi sono concordi nel collocarlo nella provincia del Sud Sardegna, in questa isola italiana che di minerali è molto ricca.
Ipotizziamo la sua ubicazione nei pressi di Iglesias che storicamente è stata la patria delle miniere.
C’è chi – ad esempio tra i nostri esportatori – vede nelle “fosse pisane”, la porta delle miniere di Metalla, ritenendo le diverse centinaia di pozzi scavati nel territorio di Iglesias, il riadattamento fatto dai minatori di turno, secolo dopo secolo, delle miniere di Metalla.
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METALLA, in epoca romana, fu un centro minerario affidato ad un procurator metallorum dove erano destinati soprattutto i cristiani e gli schiavi condannati ai lavori forzati. Abbiamo altri indizi, altre informazioni…
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IL CENTRO ABITATO di Metalla è stato citato nelle fonti antiche e per questo sappiamo che doveva ospitare un edificio termale con pavimenti mosaicati e un orologio pubblico. Una meridiana.
A Metalla vi passava l’ultimo tratto della via a Tibulas Sulcis fino a Sulci.
Nelle fonti sarebbe da riconoscere nella Sartiparias dell’Anonimo Ravennate e la Sardiparias di Guidone, e con il Sardopatoris Fanum di Tolomeo.
Al tempo della dominazione diretta di Pisa, quasi certamente Metalla è stata sostituita da Villa di Chiesa, la città di Iglesias che era già diventata uno dei centri abitati più importanti e popolosi della Sardegna, grazie al forte impulso dato all’estrazione del piombo e in particolare dell’argento.
Si calcola che ai primissimi anni del XIV secolo, nelle miniere di Villa di Chiesa si produceva il 10% dell’argento in circolazione in Europa.
Una ricchezza argentifera testimoniata da una predica di Giordano da Pisa del 1309: “Et questo veggiamo in delle cose del mondo, che li homini sempre cercano le fonti del mondo unde vegnono alcune cose del mondo. Unde che è? Ove si cava l’argento? Di Villa di Chiesa“.
VILLA DI CHIESA divenne il fiore all’occhiello delle miniere sarde e la storia di Metalla scomparve.
Iglesias venne popolata dal Medioevo in poi da sardi e pisani, ospitò anche altre comunità provenienti dal resto della Toscana e della penisola, dalla Corsica e dall’area tedesca e però di Metalla si persero le tracce: non verrà citata nel Breve di Villa di Chiesa, il più antico codice di leggi della città di Iglesias esistente in una copia del 1327, perfettamente conservata e custodita presso l’Archivio Storico Comunale.
A cura dell’Associazione Sardegna Sotterranea GCC.
Vedi anche LA STORIA DI IGLESIAS.
Ed anche: nei SOTTERRANEI DI VILLA di Chiesa.