Luigi Vacca è un miracolato speciale. Cagliaritano, 42 anni, è sopravvissuto a cinque arresti cardiaci.
Oggi come ieri lavora nel quartiere della Marina: è il responsabile di sala del ristorante l’Antica Cagliari, locale nel quale ha vissuto il dramma del suo primo arresto cardiaco.
LA STORIA. Era il 14 giugno 2014. Questa data rimarrà impressa nella mente di Luigi. Non appena scoccarono le 20 il suo cuore cesso’ di battere. “Sindrome di Brugada tipo 1” scrissero i medici dell’ospedale.
L’INTERVISTA. “Eh sì, è vero, sono un miracolato: mi hanno dichiarato morto” rivela Luigi. “Ci fu chi pensò a un attacco epilettico e chi, ad esempio un medico, disse che ero morto, spacciato”.
IL MIRACOLO. “Al mio risveglio dal coma – riprende il giovane sorridendo – pensavano di aver subito danni neurologici. Invece, nel risvegliarmi dopo qualche giorno da quell’arresto cardiaco, ho ripreso conoscenza“.
RICORDI. “Se sono vivo lo devo anche e soprattutto a Gabriele Corbia, allora cameriere del vicino ristorante Gennargentu, che in quei drammatici momenti passò davanti al mio posto di lavoro” prosegue Luigi. “Gabriele ha praticato sul mio petto un massaggio cardiaco, per lunghissimo tempo“. Questa azione, di alto valore umano, è stata fondamentale. “Lui ha agito ancor prima che arrivasse l’ambulanza medicalizzata. Per farla accedere in via Sardegna – racconta Luigi – è stato necessario spostare i tavolini dalle strade del quartiere, perdendo ulteriore tempo prezioso“.
IL DOMANI. Da allora Luigi Vacca convive con impianto ICD, insomma un pacemaker con defibrillatore incorporato. Ha avuto altri arresti cardiaci i cui effetti sono stati notevolmente ridotti da quell’apparecchio . Sostiene che “a breve, anche il ristorante nel quale lavoro, l’Antica Cagliari di via Sardegna, verrà dotato di un defibrillatore. Saremo pronti ad ogni evenienza”.
L’obiettivo? “Salvare, se necessario e dinnanzi ad un arresto cardiaco, una vita in tempi celeri. D’altronde quel che mi è capitato più volte, potrebbe accadere a chiunque in qualsiasi momento“.
In effetti Luigi ha avuto altri cinque arresti: il secondo è sopraggiunto a 5 mesi dal primo. Erano le 3,30 del mattino. Luigi si trovava nel letto quando si è sentito mancare: “per fortuna dopo 30 secondi è intervenuto il defibrillatore installato nel mio cuore“.
A proposito di defibrillatori, lunedì 29 febbraio sarà proprio Luigi l’ospite speciale della serata di presentazione dell’evento: “Primo ristorante CARDIOPROTETTO di Cagliari“.
L’iniziativa avrà inizio alle ore 18,30 e nasce dall’idea di Alberto Melis, titolare del ristorante l’Antica Cagliari nel quale si è vissuto il dramma di Luigi.
Da allora, nel locale, la sensibilità verso il pericolo “arresti cardiaci” è cresciuta e così, per far ciascuno la propria parte e offrire un esempio che – si auspica – potrebbe diventare “contagioso”, l’Antica Cagliari inaugurerà la stagione dei defibrillatori utili, se presenti in vari locali e zone cittadine, a salvar vite umane.
Marcello Polastri