Il Carcere di Buocammino? Resti nella disponibilità dei Cagliaritani per studio e cultura

Davide Carta

Davide Carta

Le luci si spensero e il trasferimento divenne definitivo quando un anno fa, nel novembre 2014, i detenuti uscirono dal Carcere di Buoncammino per accedere in quello di Uta.

Allora, gli agenti del Corpo di polizia penitenziaria e gli uomini della Polizia di Stato, così Carabinieri, Guardia di Finanza e la Polizia Municipale lavorarono in sinergia con Gianfranco De Gesu, direttore generale del provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria in quell’operazione complessa.

IL TRASFERIMENTO riguardò sia i detenuti e sia gli arredi storici. Così, la Casa circondariale è stata chiusa e di fatto è sotto-utilizzata o, se preferite, usata in parte: l’Agenzia del Demanio, proprietaria del complesso, ha  trasferito nei mesi scorsi gli uffici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e l’Ufficio per l’esecuzione penale esterna.

Buoncammino.

Buoncammino.

Ma ora c’è chi, temendo che il Carcere possa ritornare nelle piene disponibilità dello Stato, afferma: “Ci riprendiamo Buoncammino”.

E’  questo il tema portante dell’ordine del giorno firmato dal capogruppo del PD Davide Carta. il Comune di Cagliari, dunque, mira ad avviare e stavolta per davvero, il recupero dell’ex Carcere cagliaritano.

LA STRADA INDICATA dal documento già approvato dal Consiglio comunale, prevede la “rifunzionalizzazione dello spazio dell’ex Carcere inserito tra i luoghi il cui recupero è fondamentale per la vita della nostra città“.

L’ex carcere – aggiunge l’esponente del Partito Democratico – è un luogo simbolo della nostra grammatica urbana alla quale bisogna dare un nuovo significato, una nuova funzione“.

Ed è in tal senso che Carta aggiunge: “il punto straordinariamente bello nel quale il Carcere è inserito è una parte incancellabile del nostro passato, sia dal punto di vista storico che ambientale. Ecco perché, recuperare Buoncammino, sarà una scelta che riscriverà la storia di una intera città”.

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L’operazione, detta in breve, si inserisce nel Piano Particolareggiato del Centro Storico.

Essa prevede l’avvio di un programma specifico per riqualificare e valorizzare il sistema delle grandi fabbriche, ad esempio “il campus storico-urbano entro il quale si propone il recupero dell’ex carcere, considerando la sua posizione strategica, al centro di un distretto universitario” che conta “oltre 20 mila presenze tra studenti, docenti e ricercatori“.

L'aula consiliare del Comune di Cagliari.

L’aula consiliare del Comune di Cagliari.

È per questo motivoaggiunge Davide Carta – che pensiamo al suo futuro come quello di una Grande fabbrica del parco urbano della conoscenza”. Dunque di un “qualcosa che a Cagliari ancora non c’è” e che Carta sogna, per adesso, come “un condensatore di funzioni di animazione e di servizio comune alla vita universitaria dei diversi poli. E, più in generale, del campus urbano con attività pregiate di ricerca e sviluppo integrato: incubatori, startup, fablab, coworking, e di servizio agli studenti e ai docenti“.

Insomma un carcere che, aprendo i battenti alla cultura in un quadro di internazionalizzazione, ospiterebbe “mense, foresterie, biblioteche e ambienti per l’animazione culturale, quali l’associazionismo studentesco e non, ambienti espositivi, una libreria universitaria“.

L’ORDINE DEL GIORNO approvato prevede di richiedere l’avvio di un confronto con il Governo, la Regione e i parlamentari sardi.

Una priorità su tutte? Stabilire una strategia comune per il recupero dell’ex casa circondariale ottocentesca. In tal senso il Comune sta invitando il Presidente della Regione Pigliarua formalizzare la richiesta del trasferimento di Buoncammino dal patrimonio dello Stato a quella della Regione”.

Dopo questo passaggio si penserà a “definire il progetto di rifunzionalizzazione e riuso attivando un confronto con la Regione e l’Università di Cagliari” senza però escludere “eventuali soggetti privati, organizzando momenti pubblici di dibattito anche attraverso lo strumento del laboratorio del centro storico per raccogliere proposte e, alla fine del processo, dare corso alle scelte definite“.

Francesco Sanna, presidente della Commissione paritetica Stato-Regione ha già ricevuto il documento. Sembrerebbe che, dunque, il processo “ci riprendiamo Buoncammino” sia stato avviato. “Auspichiamo infatti un iter veloce per l’avvio della procedura di una nuova funzionalizzazione” ha concluso, fiducioso, Carta.

Marcello Polastri

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