Abbanoa chiude i rubinetti agli occupanti abusivi. Lo fa a Cagliari, con un record in termini di tempo forse mai registrato ad oggi, dunque smontando, nel giro di pochi giorni dall’occupazione (abusiva, va detto) di uno stabile pubblico, direttamente il contattore dell’acqua.
Accade a Pirri, nell’ex biblioteca comunale di via dei Partigiani 6 dove nella prima decade di ottobre si sono introdotte, per vivere e dormire sul pavimento, due giovani famiglie.
Da oggi però, dai rubinetti, non uscirà una sola goccia d’acqua: sono stati sigillati.
Di conseguenza anche i water e le docce rimarranno all’asciutto.
Al posto dei libri e dei giochi per i più piccini, un tempo apprezzati dai frequentatori della biblioteca comunale, nella notte tra il 7 e l’8 ottobre sono comparsi alcuni giacigli di fortuna.
Qualche materasso e qualche pezzo di cartone posizionato sulle mattonelle del pavimento.
Tra gli occupanti, al momento del sopralluogo curato qualche giorno fa dal consigliere comunale Marisa Depau, c’era Sara Stazzu, giovane mamma di una bimba di sei anni, in compagnia di Myriam Masala che teneva in braccio la sua bimba di 20 mesi.
Da oggi, in quel grande stabile trasformato in una altrettanto estesa “casa d’emergenza“, è stata sospesa l’erogazione dell’acqua.
Una strategia per far desistere gli occupanti e indurli ad andar via?
Oppure un modo diverso per evitare di dover erogare acqua a chi, magari, potrebbe non pagare le relative bollette?
Nel dubbio, una certezza: qualche ora fa, un operaio, si è presentato all’ingresso dell’edificio di proprietà statale. Superato il cortile, ha infilato le mani nel tombino. Per poi staccare il contatore.
Marcello Polastri
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