Ci sono i Tanda, i Deriu, i Foddai. Caredda, Chessa, Fancello, Mulas e tanti altri ancora. Sono cognomi sardi che compaiono nell’elenco, lugubre, degli infoibati. Dei morti delle foibe.
Cognomi che, auguriamocelo, andrebbero ricordati con commemorazioni ad hoc. Perché, passato il Natale, come ogni anno cadrà il 10 febbraio la Giornata del ricordo. Un evento che merita una riflessione. Si tratta infatti di una importante solennità nazionale italiana.
Fu istituita a ragion veduta il 30 marzo 2004 con una apposita Legge affinché venisse conservata e quindi rinnovata, “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale“.
In quelle profonde cavità carsiche dell’Istria, chiamate Foibe, furono gettati sia vivi che morti circa diecimila italiani. I loro corpi, trattati come se fossero sacchi di spazzatura, oramai sfatti perché martoriati, caddero in quegli strapiombi spettrali. Fu un olocausto che si consumò nel mondo delle tenebre sotterranee.
Tutto ebbe inizio nel 1943 per poi cessare nel 1947.
LA PRIMA ONDATA DI VIOLENZA esplose al tempo dell’armistizio.
Era appena trascorso l’8 settembre del 1943. In Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicarono contro i fascisti e gli “italiani non comunisti” che consideravano “nemici del popolo“. Tra essi, tanti erano sardi.
Mossi da un odio divenuto oramai viscerale, li rapirono, lasciandoli dapprima senza cibo e nel frattempo li torturarono, per poi massacrarli e gettarli nelle foibe.
Ne fecero fuori circa un migliaio e poi nella primavera del 1945 quando la Jugoslavia occupò Trieste, Gorizia e l’Istria, furono le truppe del Maresciallo Tito a scatenarsi contro gli italiani.
DI NUOVO GIU’, NELLE FOIBE. In quelle voragini caddero fascisti e cattolici, liberal-democratici e socialisti, tantissimi uomini di chiesa. Non risparmiarono donne, anziani e bambini.
C’è anche chi racconta che laggiù, in fondo alle foibe, finirono anche gli amici a quattro zampe “dei nemici del popolo“.
C’è stato anche chi, ad esempio Graziano Udovisi, riuscì a riemergere da una foiba passando sopra i cadaveri, riemergendo da quella carneficina. Una strage prodotta dall’odio politico e anche ideologico attuato da Tito.
Fu una vera e propria pulizia etnica. L’obiettivo? Quello di eliminare i non comunisti dalla futura Jugoslavia e la persecuzione proseguì fino al 1947.
Il 10 febbraio del 2005, per la prima volta, il Parlamento italiano ha dedicato la giornata del ricordo ai morti nelle foibe.
Al Giorno del ricordo è infatti associato il rilascio di una medaglia commemorativa destinata ai parenti delle persone soppresse e infoibate in Istria, a Fiume, in Dalmazia o nelle province dell’attuale confine orientale dall’8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947.
Sono stati però esclusi, da questo riconoscimento, coloro che sono stati uccisi mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell’Italia. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l’Istria, così la maggior parte della Venezia Giulia.
Da allora, seicento città italiane ed estere hanno onorato i Martiri delle Foibe nella propria toponomastica e memorialistica.
L’elenco aggiornato di tutti i nostri concittadini e corregionali infoibati o diversamente massacrati, è il seguente.
Lo pubblichiamo per non dimenticare una delle pagine più dure, più crudeli e angoscianti della storia nazionale ma, soprattutto, i protagonisti di questa storia, scritta con il sangue.
Angius Efisio
Atzori Francesco
Baccanti Salvatore
Baroli Giulio
Barone Francesco
Barone Giovanni (Lapide)
Basciù Flavio
Boi Olindo (Lapide)(Medaglia 2014)
Buassi Carlo
Busu Bianco
Campus Costantino
Cannas Francesco
Carbone Vincenzo
Cardone Tonio
Caredda Eraldo
Casari Giacomo (Medaglia 2015)
Chessa Lorenzo
Chessa Luigi
Chessa Salvatore
Chironi Antonio (Lapide)
Chironi Luigi
Cirotto Giovanni Maria
Coa Costantino
Coghe Melchiorre Giuseppe Lapide)Medaglia 2011
Contieri Giuseppe
Contù Giuseppe
Corrias Efisio
Cortis Efisio
Cossu Pasquale
Cruccas Dino
Dadea Giuseppe
De Muro Francesco
Deplano Giovanni
Deriu Antonio
Desogus Antonino
Dessena Antonio
Dessì Manca Antonino
Detotto/De Totto Antonio Giuseppe
Di Pasquale Giuseppe
Fadda Giovanni (Lapide)
Faè Giuseppe
Fancello Mauro Antonio
Flore Vincenzo
Foddai Gioanmaria
Foddai Leonardo
Follesse Beatrice
Frongia Giuseppino
Fronteddu Antonio
Ganzardi Ettore
Gaspa Giovanni
Gaviano Angelo
Ghi Andrea
Ghiglieri Raimondo
Grauso Ernesto
Gutierrez Stefano
Lai Orazio (Medaglia 2010)
Lai Vittorio
Lampis Giovanni
Lardu Antonio
Linaldeddu Pietro
Lobina Alfredo
Loi Egidio
Loriga Giuseppino
Madau Giuseppe
Maguledda Antonio
Mainas Giuseppe
Manca Augusto
Manos Francesco
Manuzzo Pietro
Marogna Garino
Marongiu Francesco
Marras Giovannino
Marzeddu Costantino
Masala Pietro
Mascia Francesco
Massaiu Francesco
Mastinu Giovanni (Medaglia 2014)
Medda Ottavio
Melis Giovanni
Melis Giuseppe
Meloni Giuseppe
Melosu Ignazio
Mirai Angelo (Medaglia 2015)
Mongiu Pietro
Moro Francesco
Mulargia Antonio Pietro
Mulargia Giuseppe
Mulargia Leonardo Antonio
Mulas Francesco
Mura Pietro
Murgia Giovanni (Lapide)
Nicolai Giacomo
Oliva Pietro Salvatore
Onorato Giuseppe
Orecchioni Pasquale
Pala Giuseppe
Pala Salvatore – Medaglia 2006
Palici Cesare
Peralta Giovanni (Lapide)
Pilo Antonio
Pilo Filippo
Pilo Michele
Pinna Antonio
Pinna Benito
Pinna Folco
Pinna Giuseppino
Pintus Giovanni
Piras Antonio
Piras Emanuele
Pisano Emilio Antonio
Pisano Giuseppe
Pittalis Mario
Podda Saverio
Poli Giovanni
Pompedda Giuseppe
Porcedda Alessio(Lapide)
Porcù Giuseppe
Porru Silvio (Medaglia 2015)
Puggioni Salvatore
Puliga Mario
Pusceddu Angelo
Putzu Nino
Roych/Royk Ennio
Salis Doro
Sanna Giovanni
Sanna Sebastiano
Santandrea Antonio Efisio
Satta Carmine
Sau Giovanni
Saxida Francesco
Sechi Francesco
Serra Andrea (Lapide)
Serra Giuseppe
Siddu Giuseppe (Lapide)
Solinas Antonio
Solinas Giovanni (Medaglia 2014)
Sorresu Efisio
Sotgiu Francesco – Medaglia 2006
Tanda Genesio
Tatti Antonio
Tatti Giovanni Maria
Tiana Giov.Battista
Tiana Salvatore
Tilocca Antonio Maria
Tiloga Luigi
Todde Pietro
Tuligi Valentino
Uras Gavino
Usai Maurizio
Vacca Giacomino
Vinoglio Giuseppe
Zucca Giovanni Antioco