“Nicola Porcu? Per me è stato un grande ispiratore. Mi ha anche fornito una splendida mappa dei siti nuragici che sorvegliavano la costa sarda, torri edificate con grandi massi accanto al mare e che, lette in questo modo, rivoluzionano a ragion d’essere il ruolo che la Sardegna nuragica aveva sul mare, ma non solo.
Altro che isola isolata nella preistoria, ma con un ruolo fondamentale per il mondo antico; questo Nicola Porcu lo ha sempre detto“.
Parola di Sergio Frau, tra i fondatori e caporedattori del quotidiano Repubblica, autore del libro “Le colonne d’Ercole un’inchiesta“.
Frau, che ha appreso “con grande tristezza” della scomparsa del sub di origini cagliaritane Nicola Porcu (ex ispettore onorario per l’archeologia subacquea della Soprintendenza Archeologica).
“Nicola Porcu – prosegue Frau – aveva il fuoco della passione per il mare, ed una grande passione per la Sardegna, e la sua storia.
Quando a Cagliari ci incontravamo accanto all’Hotel sul mare di Calamosca, Nicola mi coinvolgeva con i suoi racconti sul mare, parlava delle scoperte archeologiche e poi, come non ricordare che per qualche tempo, comunque a lungo, collaborammo per la stesura del mio libro-inchiesta Le Colonne d’Ercole“.
Nicola Porcu, secondo Frau, scoprì incredibili realtà sommerse dell’archeologia sarda, “nuragica in particolare.
Mi riferisco a ben 270 nuraghi che Nicola conobbe e in gran parte studiò. E siccome i dati che raccolse, e le immagini, erano in un certo senso rivoluzionarie, chiesi all’espertissimo nostro archeologo subacqueo di mettere nero su bianco, in modo scientifico, gli approdi nuragici o le torri” rivela il giornalista.
“Tra le pagine della mia inchiesta, infatti, ho inserito un intero capitolo che smonta interamente il discorso dei fenici che avrebbero vinto ma non convinto i sardi, ad esempio ad andare in Barbagia“.
“La Sardegna – conclude Sergio Frau – ha il 70 per cento delle coste che non permettono l’apporto ed il restante 30 per cento di queste coste, invece, era sorvegliato in maniera parossistica dai nuragici.
Tutta la mia ricerca non sarebbe mai nata senza Nicola Porcu, grande subacqueo, conoscitore dei mari e dei loro segreti.
È stato travolgente e professionale al tempo stesso, nel trasmettermi un certo interesse sulla Sardegna che amava“.