E’ stato chiuso con la terra il sotterraneo scoperto a Cagliari nel quartiere Castello. Si tratta della vasta camera sotterranea la cui volta, come attesta questo VIDEO, è crollata circa due mesi fa, creando stupore tra i passanti e gli operai impegnati nei lavori…
ENNESIMO CROLLO, ENNESIMA SCOPERTA, ENNESIMA CHIUSURA
Già, ma cosa poteva riservare quella vasta cavità sotterranea, come mai non è stata esplorata e ripulita dalla terra?
Cagliari. Non è una novità sapere che il sottosuolo è ricco di cunicoli e cavità sotterranee. Due mesi fa l’ennesima scoperta da parte di alcuni operai impegnati a risistemare la pavimentazione stradale, evidentemente sconnessa, davanti al Duomo.
All’improvviso gli operai hanno notato, sotto i blocchi di granito, la volta di un brande ambiente. Una sorta di vasta camera, misteriosa come il tempo e l’antichita’ che l’hanno avvolta per secoli.
Eppure questo “nuovo” sotterraneo, che da un lato ha creato molta curiosità tra i passanti e i curiosi, è stato chiuso con una colata di terra umida. La notizia e’ fresca: arriva da quanti ci scrivono, segnalandoci questo modo di fare e noi ne prendiamo atto.
Giusto o sbagliato, il modo di agire nei confronti della storia e dei suoi manufatti, non spetta a noi dirlo. Ravvisiamo però il solito andazzo. Ogni qualvolta a Cagliari saltano guori ipogei, gallerie, volte di stanze, queste testimonianze vengono richiuse.
Forse per carenza di soldi, forse per poca capacità conservativa, e di tutela, eppure qualvolta salta alla luce una cavità storica, stenta a seguire la sua tutela integrale, o la sua valorizzazione. Come mai? I mezzi esistono, sono molteplici.
Domande che forse non avranno una risposta esaustiva. A pensare che il sotterraneo poteva riservare, sotto la sua terra di accumulo che ne ricopriva il fondo, anche reperti storici, o preziosi manufatti.
Ora, invece, a ricoprire la terra vecchia di secoli è altra terra, posizionata l’altro ieri dagli operai. E, una volta livellato quello strato di terra, verranno ripristinati i grandi blocchi di granito che sigilleranno, sotto le auto e i pedoni frettolosi, la storia della città e della sua faccia sotterranea.
Lo scavo (nella foto) sorgeva a pochi metri dal Duomo, dove da decenni la strada, composta da grandi massi di granito squadrato, mostra segni di cedimento. Anzi, per dirla tutta, i segni di cedimento sono ancora visibili, nella parte di strada percorsa da auto e pedoni, tra i margini del cantiere transennato e la facciata del Duomo.
Secondo Marcello Polastri, presidente del Gruppo Cavita Cagliaritane, l’ipogeo era ” forse una grande stanza per la raccolta dell’acqua, una cisterna vecchia di secoli considerate le pareti rivestite di stucco impermeabile anche se – prosegue – non si esclude l’esistenza di collegamenti con i sottani dei vecchi palazzi che sorgevano in questa zona”.
La pavimentazione stradale, soprattutto accanto a quella che sino a ieri era una profonda buca, appare sconnessa. Da qui la deduzione che il quartiere Castello, nel settore adiacente la Cattedrale, l’Arcivescovado e il Palazzo di città, poggia praticamente sul vuoto.
O meglio, su vuoti riempiti di terra di accumulo, nel corso dei secoli. Eppure, se da un lato questa zona è particolarmente ricca di sotterranei artificiali è interessante, dall’altro lato è stata troppo a lungo trascurata. Non un progetto di pulizia e bonifica del sottosuolo, non una strategia per mettere in sicurezza le caverne, non un progetto, unitario, per aprire alle visite guidate sotterranei e ipogei. Insomma, un patrimonio dimenticato. E ricoperto, dopo l’ennesima scoperta. Vi terremo informati.
Vedi il VIDEO.