Sotto le chiese sarde spuntano i gatti mummia

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Fascino nello sguardo dei gatti

Belli da morire o dannati; di conseguenza da ammazzare. Sembrerebbe questo il dualismo che riguarda i gatti. Eh si, avete letto bene, i mici di ogni specie.
Quello che vedete nell’immagine è stato ritrovato di recente durante una ricognizione dell’associazione Sardegna sotterranea nelle chiese di Iglesias. Si tratta di un gatto mummificato. Resti simili sono stati anche ritrovati nella Chiesa di Sant’Agostino, appunto a Cagliari (dove sono custoditi in una vetrina).

Oramai privo di peli, simile ad un alieno, invece il gatto di Iglesias è stato ritrovato in una chiesa gesuitica, alla base di una scalinata lignea che, dai posti più oscuri e reconditi del tempio sacro, conduce sulle tettoie e ancor più su, al campanile.
Si tratterà di un incidente costato la vita al povero gatto, oppure di una esecuzione risalente ai secoli passati?
Nel dubbio c’è chi, tra gli appassionati di esplorazioni in luoghi misteriosi, ha deciso di vederci chiaro. Quindi, statene certi: vi terremo informati.

L'incantevole Cattedrale

L’incantevole Cattedrale

LA STORIA INSEGNA che fa sempre i gatti sono divenuti un elemento portante del culto presso molte civiltà: gli Egizi ad esempio. Ma anche molti popoli mediterranei che il Cristianesimo considerò pagani, adoravano i gatti.
La Chiesa Cattolica per contrapporsi a questa consuetudine, rinnegò dal lontano anno 1000 questi felini che furono considerati acerrimi nemici della fede.

Ancora una volta in modo superstizioso, il gatto divenne l’animale prediletto delle streghe, l’incarnazione del diavolo ed anche l’anima inquieta dello spirito maligno.
Le persecuzioni non riguardarono soltanto le streghe, per mezzo della caccia ad esse riservata culminante con il rogo, ma si estese (milioni le vittime innocenti) e andò avanti, sterminando chissà quanti gatti ancor meglio se neri, con la benedizione pontificia, fino al 1700.

 

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Un gatto domestico.

Ancor oggi i gatti ci sorprendono per il loro affetto e la furbizia, talvolta anche per i comportamenti strani.

Vi siete mai chiesti perché spesso fissano il vuoto senza un motivo apparente?
Secondo una leggenda, perché vedrebbero cose a noi impercettibili ed anche le anime.
Sempre in tema di superstizioni legate ai gatti, fu Papa Gregorio IX a lanciare nel 1233 la massima “Vox in rama” che divenne un’invettiva per sterminare tutti i gatti, specialmente di quelli neri (sospettati di incarnare il diavolo).

Molti felini, simili ai nostri gatti domestici, furono arsi vivi, impalati e crocefissi, scorticati oppure gettati dai campanili delle chiese. Ciò accadde durante le feste consacrate. Di conseguenza aumentò il numero delle colonie di topi nei paesi e nelle città, contribuendo alla celere diffusione della peste. Sia per necessità e sia per aver compreso l’errore, certe superstizioni furono abbandonate.

Eh già, allora come ha potuto il gatto nero di Iglesias a morire ai piedi della scala sottostante la torre campanaria?

Marcello Polastri

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