Parole, quelle di Elizabeth Kubler-Rosle, che volano oltre e non si limitano solo ad una persona in carne e ossa, ma valgono anche per una città, come la nostra beneamata Cagliari.
La città del mare e del sole ma anche una “capitale del sottosuolo”.
Perché sono sempre più numerosi gli amanti della Cagliari sotterranea che resta in silenzio, sotto il ronzio delle nostre auto durante il caotico scorrere del traffico. La calpestiamo tutti i giorni.
Cagliari underground è, in un certo senso, sotto gli occhi di tutti ma alla portata di pochi.
E’ la “patria di misteri e sconfinati segreti che trascinano l’esploratore in una galleria senza fine”. Così l’ha descritta Marcello Polastri in vari suoi libri.
Ed è l’oscurità che si rivela in tutto il suo splendore al passare impavido di una luce tremolante che da millenni regna sovrana, in un dedalo di gallerie, cunicoli, passaggi segreti e recondite stanze piene di opere d’arte.
Oggi, i Cagliaritani non possono rinunciare a questo mondo affascinante. E’ una chimera ricca di leggende che si divincola tra gli stretti cunicoli e gli splendidi ambienti sotterranei creati dall’uomo, in millenni di fatiche.
Cagliari e i suoi segreti sotterranei attende, con impazienza, che qualcuno infranga quel muro di decadenza, quello stato di abbandono che da tanto, troppo tempo padroneggia dentro la maggior parte di quelle sconfinate bellezze underground, per gran parte celate sotto palazzi pubblici privati, sotto aree accessibili ed altre non accessibili.
Sono ambienti che hanno una importanza cruciale capace di farci conoscere e riscoprire la nostra antica storia. Che poi è la storia dei nostri antichi avi, le gesta di chi ha sacrificato tutto se stesso per quei monumenti che restano immortali.
Fabrizio Raccis