Da anni con varie associazioni ambientaliste chiediamo alle Amministrazioni pubbliche un impegno per salvaguardare alcuni siti storici a Tuvixeddu come ad esempio la Tomba romana di Rubellio…
Lettera aperta del GCC al Ministro per i Beni e le attività culturali.
Un intervento tempestivo per mettere in sicurezza la zona archeologica che comprende il costone di Sant’Avendrace e un progetto di salvaguardia e recupero specifico della tomba di Caius Clytius Rubellius e’ stato chiesto dalla nostra Associazione di volontari.
L’ora, a sollecitare una azione concreta e’ anche il vertice regionale di Legambiente.
Non e’ una novità sapere che esiste una situazione di degrado e abbandono deplorevole delle tombe romane nel versante del colle di Tuvixeddu sovrastante la via Sant’Avendrace.
Sopra le scalette di vico II Sant’Avendrace, lo stato di abbandono di tutta l’area ha relegato al ruolo di pattumiere urbane le antiche tombe monumentali. Ed in particolare della zona circostante la Tomba romana di Caius Clytius Rubellius, scavata nel costone roccioso, e’ stata usata come casa da senzatetto ed ora ricoperta di macerie e rifiuti.
Fa specie che un monumento di notevole importanza che conserva ancora una iscrizione sopra l’architrave, versi in queste condizioni. Perché, conservatasi per duemila anni, è ancora esposta alle intemperie e alle attività dI vandali e scaricatori di rifiuti.
Anche Legambiente chiede la tutela del sito. Ma dopo la lettera che Legambiente ha scritto al ministro Galan, il leader del Polo civico accusa…
Gregorini: a causa loro persi i finanziamenti per l’ampliamento del parco.
«La lettera aperta di Legambiente al ministro Galan con cui si chiede un intervento “tempestivo e autorevole” per salvare alcuni siti a Tuvixeddu, tra cui la tomba di Caius Rubellius, è un insulto al buon senso di chi ha memoria storica della vicenda perché è proprio a causa di Legambiente che quella tutela non c’è stata».
Lo sostiene Antonello Gregorini, leader del Polo civico. «Nel chiedere l’intervento del ministro Legambiente dimentica di essere la causa del fallimento del progetto di ampliamento del parco per il quale il Comune ha perso parte dei fondi disponibili, 3.873.083 euro».
«Il progetto», ricorda Gregorini, «riguardava un’area di 29 mila metri quadri che si trova in prevalenza sul versante sud del colle, quello che si affaccia su viale Sant’Avendrace. Prevedeva l’ampliamento del perimetro del parco, la messa in sicurezza di altre tombe puniche e delle grotte occupate dai senzatetto, la realizzazione di nuovi accessi, la sistemazione di percorsi e di luoghi di sosta, il recupero del Villino Serra, il recupero dei luoghi ipogei, arredi urbani.
Il blocco dei lavori del parco, nel 2006 portò anche al mancato ampliamento del parco medesimo verso il cosiddetto costone romano.
Paradossalmente», conclude il leader del Polo civico, «a chiedere un intervento urgente al ministro sono le stesse persone che hanno impedito l’ampliamento del parco».
Fonte: Dalla lettera spedita al GCC da Legambiente e dai quotidiani “L’Unione Sarda” e “Sardegna quotidiano di Cagliari” del 29 agosto 2011.
Nb. A noi certe vicende non interessano ma auspichiamo da amanti della storia, la tutela effettiva della vecchia tomba romana.